Tim Cup – semifinale di andata – stadio Olimpico di Torino – Alessandria – Milan 0-1 (26/01/2016)

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fonte: www.museogrigio.it

 

IL TABELLINO

Stagione 2015-2016

Coppa Italia

Semifinale di andata

26/01/2016 Stadio Olimpico (Torino)

Alessandria Milan 0-1 (0-1)

Reti: 43′ Balotelli rig. (Mi)

Le formazioni:

Alessandria: Vannucchi, Sosa, Sabato, Sirri, Morero, Loviso (60′ Mezavilla), Nicco, Branca, Marras (82′ Boniperti), Marconi (60′ Bocalon), Fischnaller.

A disp. Nordi, Picone, Sperotto, Terigi, Vitofrancesco, Cittadino, Iocolano.

All. Gregucci

Milan: Abbiati, De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli, Poli, Josè Mauri (61′ Montolivo), Honda, Boateng (84′ Kucka), Luiz Adriano, Balotelli (71′ Niang).

A disp. Donnarumma, Livieri, Abate, Nocerino, Simic, De Jong, Bacca, Bertolacci, Calabria.

All. Mihajlovic

Arbito: Irrati (Pistoia) Assistenti: Di Fiore, Vuoto, Doveri.

Note: Ammoniti: 3′ Morero (A), 49′ Sabato (A), 86′ Sosa (A). Angoli 3-3. Recuperi: 0+4. Spettatori: 20.605 paganti, Incasso: 415.969. Serata fresca ma piacevole, terreno in ottime condizioni.

Inizio gara: ore 21.00

 

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COMMENTI

Nella gara d’andata della prima semifinale di Tim Cup i Grigi escono sconfitti ma solo 1-0 contro il Milan. Il ritorno pertanto, sarà tutto da giocare a San Siro. In fondo, da sempre, il pallone è rotondo. Guai se non fosse così. Ha deciso il match un rigore di Mario Balotelli siglato alla fine del primo tempo, ma viziato pochi istanti prima da un fallo non fischiato a favore dell’Alessandria a centrocampo.
Allo Stadio Olimpico di Torino ci sono più di 20mila  spettatori, la Curva Maratona per una notte diventa il cuore pulsante del tifo grigio. Un susseguirsi di brividi. Apriamo più volte gli occhi: è tutto vero. Gli ultrà milanisti invece, sono pochi e non espongono striscioni e bandiere: continua la protesta contro la società.

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Il tecnico dell’Alessandria Angelo Gregucci , manda in campo i suoi con il 4-3-3 con tridente d’attacco formato da Marras, Marconi e Fischnaller. In casa rossonera, Sinisa Mihajlovic, invece, punta sul 4-4-2: coppia d’attacco formata da Balotelli e Luiz Adriano. In mediana c’è Josè Mauri che fa coppia con Poli.
La prima frazione di gioco termina sullo 0 a 1 per il Milan: dopo aver sprecato più di un’occasione per passare in vantaggio con Balotelli, l’attaccante rossonero, al minuto 43′ trasforma un calcio di rigore guadagnato da Antonelli.

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https://youtu.be/tI-6LpURidM
l secondo tempo si apre con il Milan che cerca di fare possesso palla e addormenta la partita. Gregucci fa entrare in campo Bocalon che rileva Marconi. Il neoentrato prova a scuotere i suoi con la propria dinamicità.
Nei minuti finali l’Alessandria prova a buttarsi in avanti e in contropiede Niang ha l’occasione per chiudere la partita. Ma il numero uno dell’Alessandria Vannucchi è bravo a deviare il tiro sul palo.
Finisce così 1 a 0 per il Milan allo stadio Olimpico di Torino. Il ritorno si giocherà a San Siro il 1 marzo.
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Angelo Gregucci (Alessandria): “L’obiettivo era rappresentare il calcio minore, abbiamo cercato di mostrare spirito di sacrificio, senso di squadra, tecnicamente e tatticamente non potevamo competere, ma sotto il profilo del sacrificio e della compattezza sì e lo abbiamo fatto. Potevamo essere più precisi nella finalizzazione, è vero anche che il Milan poteva raddoppiare, ma speriamo di aver regalato qualche emozione, che non guasta. Siamo arrivati in semifinale non episodicamente, complimenti ai miei, ma soprattutto facciamo tornare a casa il popolo grigio soddisfatto: non è finita, c’è una minima possibilità, ma nel calcio non si sa mai”.

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Sinisa Mihajlovic (Milan): “Sono soddisfatto a metà perché potevamo chiuderle la partita prima. Abbiamo sbagliato occasioni clamorose. La cosa positiva è che chi gioca meno ha messo minuti importanti nelle gambe. Adesso iniziamo a preparare gara con Inter. Balotelli non giocherà, perché non ha la condizione fisica giusta, metterò in campo la squadra migliore. A Mario ho detto tante volte che il calcio è gioia, quando fai gol devi essere felice. Lui è fatto così, non ci riesce. Rispettiamo la sua sensibilità”. (Museo Grigio)

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Solo un rigore tra Alessandria e Milan: grandi Grigi, più giusto il pari. Adesso a San Siro.
Tra Alessandria e Milan c’è solo un rigore di differenza. Ed è anche troppo. Non che l’intervento di Morero su Antonelli non sia da penalty, ma perché per 94 minuti all’Olimpico le due squadre si equivalgono, un po’ più rossonero il primo tempo, ma proprio poco, moto grigio il secondo, che legittimerebbe almeno il segno X. Anche con questo risultato,però, si va a Milano, il 1° marzo, per tentare l’impresa. E’ un segno? Certo, ma perché non provarci, questa squadra non conosce differenze di categoria e i 22mila dell’Olimpico, che saranno almeno altrettanti, se non di più al ‘Meazza’, ci credono,come la squadra, come Gregucci, come il presidente Luca Di Masi, come una città intera.

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LA PARTITA
Che emozione. Una notte così ce la ricorderemo per tutta la vita
La notte dell’Alessandria che entra nella storia, semifinale di Tim Cup, una città che si sposta per amore. E un paese, l’Italia, che per una notte, e non solo per questa notte, tifa Grigi.
Alessandria con cambi prevedibili e previsti, l’unica novità è Sabato dall’inizio a sinistra,perché Sperotto lamenta un leggero affaticamento al polpaccio sinistro. Sosa va a destra, al posto dello squalificato Celjak, i centrali sono Morero e Sirri, in regia c’è Loviso, il tridente ha Marconi al centro, l’ultimo arrivato Iocolano è in panchina. Nel Milan l’attacco è con Luiz Adriano e Balotelli, che torna titolare dopo 4 mesi. Anche il centrocampo è inedito. Fischio d’inizio del Milan, che accenna una progressione a destra conn Poli, traversone in area, ma la difesa grigia si salva senza affanno. Due squadre molto prudenti, ma l’Alessandria non mostra timori, riverenziali. Magari meno alta rispetto ad altre gare, ma è bello seguire i duelli che mai avresti immaginato di vedere, almeno non così presto, Morero – Boateng, Sirri – Luiz Adriano, Marconi – Romagnoli. E quando, dopo un brivido, al 15′, per una chiusura non impeccabile di Siri, ci sono bordate di fischi per Balotelli per una conclusione bruttona al 16′. Un minuto dopo, invece, esplode l’Olimpico per la prima manovra bella dei Grigi: apertura di Fischnaller per Sosa, tocco a Nicco che smarca Marconi, rasoterra che esce di poco. Adesso i Grigi osano di più e obbligano i rossoneri ad appoggiare spesso ad Abbiati. Minuto 27′, Balotelli chiede triangolo a Antonelli e lo chiude, ma il tiro è ciabattato e bloccato da Vannucchi.. Alla mezzora il bilancio dice più Grigi che rossoneri, almeno sul piano del gioco. Minuto 32′, l’occasione più ghiotta per il Milan: scivola Sosa a destra, sul cross di Boateng la conclusione di Poli, respinta di piede da Vannucchi, primo miracolo. Immediata la ripartenza di Grigi, orchestrata da Fischnaller, ma la conclusione di Branca passa due metri sulla porta difesa da Abbiati. Quando i Grigi recuperano palla dannosa sensazione di poter far male. Prendendosi anche qualche rischio, come al 39′, sulla palla in profondità di Poli per Luiz Adriano, che è in posizione irregolare ma l’assistente non segnale e l’attaccante milanista sbaglia male.

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Al 42′ il punteggio cambia. Morero atterra Antonelli: rigore, ma nell’azione c’è un intervento falloso su Marras. Dal dischetto Balotelli spiazza Vannucchi. Vantaggio non meritato. Si va al riposo senza recupero.
Milan aggressivo in avvio di ripresa, una incomprensione tra Sosa e Morero fa arrivare palla a Honda, con lo spazio apertissimo, ma Vannucchi alza in angolo. La risposta alessandrina, al 9′, è un destro a giro di Nicco, dai 20 metri, alto. Al 13′ Loviso vede Abbiati fuori dai pali e prova un pallonetto dai 40 metri, che quasi sorprende l’estremo difensore milanista. Doppio cambio al quarto d’ora, Mezavilla per Loviso in regia e Bocalon per Marconi per provare a ripetere la tradizione. Protesta l’Alessandria per un mani in area al 16′, sul missile di un gigantesco Nicco. Al 19′ ci prova Mezavilla, fuori di un nulla. E’ un assalto continuo, ci prova anche Bocalon e ancora Nicco. E’ un tiro al bersaglio che meriterebbe sorte migliore. Almeno un pareggio e, invece, segna il Milan al 27′ con Poli, ma si alza la bandierina del signor Di Fiore per segnalare il fuorigioco.E riparte l’assalto grigio, interrotto da una micidiale ripartenza di Niang,che incrocia superando Vannucchi, ma la palla, grazie al tocco miracoloso del portiere, si stampa sul palo. Arrembaggio finale,non basta. Ma a San Siro si va per provarci, e l’abbraccio di tutta la gente a Torino, l’uscita tra gli applausi dice che le imprese sono da dna grigio. (Il Piccolo)

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Solo il risultato dice Milan: all’Olimpico hanno vinto i Grigi. Ha vinto Alessandria

Torino | 26/01/2016 — Ha ragione Luca Borio, direttore commerciale dell’Alessandria: il campo dice 1-0 per il Milan – risultato molto generoso nei confronti dei rossoneri – all’Olimpico sono i Grigi ad aver vinto. Magari non basterà per andare alla finale, a Roma, ma la semifinale di andata è il trionfo di una società, quella guidata da Luca Di Masi, di una squadra, che annulla le categorie e gioca alla pari con una big di A. Che parte un po’ frenata, ma basta un quarto d’ora per trovare, gradatamente il ritmo, che meriterebbe di andare al riposo in parità e, invece, paga troppo una ingenuità (Antonelli era ormai un po’ defilato e meno pericoloso) anche se l’azione da cui nasce il rigore decisivo è viziata da un intervento falloso ai danni di Marras. Una squadra che domina la ripresa, perché alza il ritmo e manda in affanno il Milan. Si prende anche molti rischi, ma la filosofia, giusta, di Gregucci, è questa, osare per centrare traguardi importanti. Una squadra che finisce correndo e pressando il doppio del Milan: impressionante. Una squadra che ha un portiere che è cosi sicuro e forte da uscire, disinvolto e deciso, sui piedi dell’attaccante lanciato a rete e poi allungare sul palo il pallone più pericoloso dei rossoneri. Una squadra che esce tra gli applausi di oltre 21 spettatori, e almeno 20mila sono Grigi. Orgogliosi si esserlo perché Gregucci e i suoi uomini lasciano, in tutti, ka certezza che la qualificazione è ancora aperta, giocando così anche a San Siro. Ha vinto, questa sera, l’Alessandria calcio, il suo presidente, tutto lo staff, che ha trasformato l’Olimpico in un tempio grigio, in un Moccagatta in trasferta, e ha raccolto solo elogi per una professionalità da serie A. Hanno vinto i tifosi, quelli che ci sono sempre, quelli che si sono uniti per la prima volta e che torneranno, perché la vittoria dell’Alessandria è, anche, la capacità di comquistare persone assenti o lontane da tempo e giovanissimi, una base solida per il futuro. Ha vinto Alessandria, che mai ha sentito così forte la sua identità e il senso di appartenenza. I Grigi sono questi: standing ovation e il 1° marzo tutti a San Siro. Perché c’è una storia da completare

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Balotelli decisivo in Coppa Italia: il primo round è del Milan, ma l’Alessandria resta viva
I grigi si arrendono col minimo scarto al Milan che vince l’andata della semifinale di Tim Cup grazie ad un rigore di Balotelli. In avvio Gregucci getta nella mischia Morero dopo il turno di riposo in campionato con Loviso nuovamente titolare come a Spezia con Marconi al centro dell’attacco: l’ultimo arrivato Iocolano parte dalla panchina. Nel Milan il tandem d’attacco è formato da Balotelli e Luiz Adriano. Milan che si affaccia in area alessandrina al 14’ ma Balotelli «cicca» l’impatto con la sfera e Sosa può liberare.
Rispondono i grigi al 17: da Nicco in profondità per Marconi che prova il destro, palla fuori di poco. A ridosso della mezz’ora è Balotelli ad avere la palla buona ma da dentro l’area il suo piatto destro è debolissimo e Vannucchi controlla in presa senza problemi.
Il giovane portiere dei grigi sale sugli scudi al 33’ quando respinge di piede una conclusione da ottima posizione di Jose Mauri. Sul capovolgimento di fronte Branca prova la conclusione dal limite ma purtroppo la palla gli capita sul destro. Al 39’ la rabbia dei tifosi del Milan si scatena all’indirizzo di Balotelli che sbaglia la porta a tu per tu con Vannucchi.
Al 42’ Marras si «incarta» a metà campo, al limite dell’area Morero rinvia corto servendo Antonelli che è affrontato in area dallo stesso capitano dei grigi che lo mette giù: Irrati non ha dubbi e indica il dischetto con Balotelli che questa volta non sbaglia. Secondo tempo. Al 5’ errore di Morero su Luiz Adriano, palla per Honda che batte a colpo sicuro ma Sabato devia provvidenzialmente in angolo. Grigi che ci provano due volte nel giro di 10’ con Marras (tiro contrato dalla difesa ospite) e Loviso che prova la palombella prima di essere sostituito.
Grigi che reclamano un rigore al 16’ su conclusione di Fischnaller, il Milan si abbassa e Bocalon, dopo una pregevole iniziativa di Nicco sulla destra, al 23’ prova la stoccata dal limite, fuori di poco. Grigi che spingono sull’acceleratore ma al 39’ è Vannucchi a superarsi su Niang, i grigi ci provano fino alla fine, chiudono il match in attacco ma non riescono a trovare il pari. (La Stampa)

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Più grigio il Milan
Tra il Diavolo e l’Alessandria la differenza è un rigore di Balo
C’è chi l’ha vissuta come una festa e chi come l’ultima spiaggia per salvare una stagione. C’è chi, come Gianni Rivera, ha visto scorrere davanti agli occhi il suo passato, ricevendo qualche fischio dai tifosi della sua città che, in fondo, non l’ha mai amato. Questa incredibile semifinale di Coppa Italia ha regalato emozioni a tutti. Più all’Alessandria, uscito a testa alta al cospetto di un Milan deludente. Mihajlovic aveva chiesto impegno ai suoi per conquistarsi un posto nel derby e, vista questa prova, domenica ne dovrebbe cambiare undici. Un Diavolo grigio, come se avesse voluto adeguarsi alla serata.
PRECEDENTI L’Alessandria ha cercato di restare in partita in vista del ritorno del primo marzo a San Siro e ce l’ha fatta. La squadra di Gregucci, dopo quello che ha combinato a Palermo, a Genova e a La Spezia, a questo punto può anche tentare l’impresa. Da 32 anni non c’era una squadra di terza serie in semifinale di Coppa Italia (l’ultima è stata il Bari) e i grigi si sono disimpegnati egregiamente, perdendo di misura e su rigore. Come da tradizione. Visto che i precedenti tra le due squadre non sono pochi, anche se tutti risalenti al calcio in bianco e nero (l’ultimo è di 56 anni fa…): in 46 incontri, le vittorie sono 16 a testa e i pareggi 14. Senza precedenti invece l’esodo dei tifosi grigi. Troppo piccolo il glorioso Moccagatta (6.000) e troppo onerose le spese per adeguarlo; facendo due conti, con gli incassi di questa Coppa Italia (la metà per le sfide precedenti, tutto quello di ieri sera, più gli sponsor e i diritti Tv) l’Alessandria supererà ampiamente il mezzo milione di euro. E non si pensi che si sia arrivati a 21mila spettatori grazie ai milanisti, che erano solo un migliaio: la Maratona (c’è il gemellaggio con granata) era esaurita come i distinti, la tribuna quasi e il colore era tutto grigio. Se qualche milanista è in clima derby, sono solo gli ultrà: ascoltati gli sfottò anti-interisti, la stracittadina è già cominciata.

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BALOTELLI Gregucci, vecchio amico di Mihajlovic dai tempi della Lazio, non ha rinunciato al 4-3-3, tenendo comunque più bassi Marras e Fischnaller. Il pallino del gioco è sempre rimasto in mano al Milan, ovviamente, con Balotelli – allenato al City da Gregucci, allora assistente di Mancini – ad abbassarsi per prendere palla commettendo anche un paio d’errori: prima un liscio sottoporta, poi un errato controllo al limite, prima di una rabbiosa conclusione da fuori sfilata a lato, di una palla appoggiata tra le braccia di Vannucchi e di un pallonetto messo a lato dopo essersi ritrovato solo davanti al portiere. Il tutto accompagnato da qualche immancabile polemica con l’arbitro. Sul rigore però si è visto il solito, freddo Supermario. Rincorsa lenta, palla a sinistra e portiere dall’altra parte. Una rete che ha rotto l’equilibrio, ma figlia di due errori dell’Alessandria, prima con Marras (da un potenziale contropiede s’è fermato perdendo palla) e poi con Morero, che ha fallito il disimpegno servendo Antonelli e poi atterrandolo. Quando è uscito dopo 25’ della ripresa, lo stadio ha sommerso di fischi un Balo ben lontano dai suoi standard: se Conte era allo stadio per lui, non ha cambiato idea.
BOCCIATI Oltre a Balo, sono partiti dall’inizio anche Josè Mauri e Boateng (prima volta), oltre a Luiz Adriano dopo la mancata cessione in Cina. S’è anche rivisto Poli, che in mezzo al campo è stato il più propositivo. Il Milan ha camminato a lungo, regalando solo qualche fiammata e gestendo la palla, ma senza schiacciare un avversario di due categorie inferiore. Si è anche rivisto Abbiati, e qualche suo disimpegno errato ha creato qualche brivido. Tutto il Milan comunque è da bocciare. Perché nella ripresa Mihajlovic ha chiesto ai suoi di aspettare l’avversario per infilarlo in contropiede, come di norma si fa quando si vince in trasferta, ma non s’è ricordato che giocava contro una squadra di Lega Pro, che sulla carta il suo Milan avrebbe dovuto tritare. Invece l’Alessandria ha preso campo con orgoglio; l’ingresso del guerriero Mezavilla ha dato coraggio, quello di Bocalon avrebbe dovuto dare lo storico gol, ma non c’è stata occasione. Per la verità il raddoppio il Milan l’ha anche sfiorato, con Niang protagonista: prima ha fatto annullare un gol di Poli (era sulla traiettoria del tiro che, deviato da un difensore, ha battuto Vannucchi), poi ha colpito il palo dopo una fuga solitaria in sospetto fuorigioco. Una squadra arrabbiata e motivata avrebbe fatto ben altro. (Gazzetta dello Sport).

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Milita in C, è una squadra da B e ha un tifo da A: quanto è grande l’Alessandria
Tutta la città di Alessandria e l’Alessandria Calcio hanno vinto la sfida del tifo, allo stadio Olimpico di Torino. La sconfitta per 1-0 contro il Milan nella semifinale di andata di Coppa Italia ha rappresentato solo un piccolo neo in una serata perfetta. Nella Curva Maratona, i quasi 20 mila sostenitori grigi non hanno mai smesso di cantare o sventolare le loro bandiere e sciarpe, nemmeno dopo il gol su rigore di Balotelli o dopo il fischio finale. Ancora una volta i ragazzi di mister Gregucci hanno dato la sensazione di poter tornare in partita in qualsiasi momento, con le occasioni di Marconi, Loviso e Fischnaller, unite alle prodezze del giovane Vannucchi tra i pali.Nella gara di ritorno, a San Siro, servirà vincere con due gol di scarto ma questa Alessandria non è nuova a imprese quasi impossibili.
Per far impazzire gli encomiabili sostenitori in Curva Maratona e Piazza Duomo è bastato il pressing alto portano dopo pochi secondi che ha costretto Abbiati a rifugiarsi in rimessa laterale. E poi i primi brividi lungo la schiena per il liscio clamoroso di Balotelli, la conclusione di poco a lato di Marconi, la respinta di “San” Vannucchi sulla botta di Andrea Poli. Dopo il calcio di rigore procurato da un fallo di Morero e trasformato da SuperMario, la ripresa vede una squadra grigia mai doma, decisa a reagire e pronta a mettere alle corde il Diavolo. I rossoneri però partono meglio e ci vuole tutto il coraggio di Sabato a respingere di testa un sinistro a botta sicura di Honda. Dall’altra parte Marras, Loviso, Fischnaller il bomber Bocalon, partito dalla panchina, creano più di un grattacapo a mister Mihajlovic, preoccupato di non prendere gol proprio negli ultimi minuti di gioco, come se la lezione incassata dallo Spezia settimana scorsa non fosse servita. Non sarà così, purtroppo, visto anche il secondo miracolo di Vannucchi, strepitoso in tuffo sul tiro di Niang che poi si infrange sul palo.
Al fischio finale la festa scatta comunque, e questo Orso Grigio ha ancora gli artigli affilati per infilzare il Diavolo. (Radio Gold)

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Splendore Alessandria, gli applausi dell’Italia intera sono solo per te!
L’Alessandria esce sconfitta ma a testa alta dalla sfida di andata di questa semifinale di Tim Cup contro il ben più quotato Milan. Decide un rigore calciato da Balotelli nel finale del primo tempo, ma gli applausi questa squadra grigia li merita tutti, per l’atteggiamento, per come ha giocato e per come è arrivata a questo punto. A vincere sono stati senza ombra di dubbio i tifosi, il loro tifo è stato da pelle d’oca e meritano un grande applauso anche per aver saputo organizzare una “trasferta” a Torino in meno di un a settimana portando Alessandria all’Olimpico di Torino. Mister Gregucci in sala stampa “Abbiamo rappresentato al meglio la città di Alessandria, potevamo anche pareggiarla come loro raddoppiare”, poi “Resta qualche possibilità per il ritorno”. Poi il sogno “Sogno al ritorno la squadra che tenga le distanze giuste e che negli ultimi minuti  un mio giocatore metta la palla all’incrocio e ci porti ai supplementari”.
Le formazioni iniziali – Mister Gregucci porta il nuovo acquisto in panchina. Celjak è squalificato, al suo posto Sosa agirà da esterno destro difensivo. Questo l’unidici in campo, Vannucchi tra i pali, Sosa, Morero, Sirri e Sabato in difesa, Nicco, Loviso e Branca a centrocampo, Marras, Marconi e Fischnaller in attacco. Il tecnico rossonero Mihajlovic risponde con Abbiati tra i pali, De Sciglio, Zapata, Romagnoli e Antonelli in difesa, Honda, Poli, Jose Mauri e Boateng a centrocampo, Balotelli e Luiz Adriano in attacco. (Tuono News)

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Tim Cup, un rigore di Balotelli basta al Milan per battere una grande Alessandria
Dopo 55 anni Alessandria e Milan si trovano nuovamente una di fronte all’altra in un match ufficiale. I grigi si presentano nel consueto 4-3-3 mentre i rossoneri rispondono con il 4-4-2. Ospiti già pericolosi al 3’ con Balotelli che non riesce a girare un cross da destra di De Sciglio. Rossoneri che cercano di far valere le due categorie di differenza e ci riprovano con Romagnoli sugli sviluppi di un corner, ma Vannucchi blocca. Il Milan macina gioco e, al quarto d’ora, Balotelli fallisce in maniera clamorosa il controllo da posizione molto favorevole. Tre minuti dopo si fanno vedere anche i grigi con Marconi che, dalla distanza, lambisce il palo alla destra di un Abbiati parso in leggero in ritardo sul tuffo. L’Alessandria è pienamente in partita però, al 28’, è nuovamente Balotelli a tentare la via della rete dopo una triangolazione con Antonelli. Al 34’ Vannucchi si oppone alla grande alla conclusione di Poli e, sul rovesciamento di fronte, la transizione di Fischnaller e Branca crea qualche grattacapo alla retroguardia rossonera. Mentre scocca il 40’ capita sul piede di Balotelli, scattato sul filo del fuorigioco su pregevole imbeccata di Honda, un’altra ghiottissima occasione ma il pallonetto tentato da Supermario è fuori misura. È il preludio al vantaggio rossonero che arriva al 43’ su un rigore trasformato dallo stesso Balotelli e concesso dal signor Irrati per l’atterramento ai danni di Antonelli ad opera di Morero, ammonito nell’occasione. I rossoneri vanno così al riposo con il minimo scarto.

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La ripresa comincia con gli stessi ventidue in campo e, dopo cinque minuti, Sabato è provvidenziale a salvare una conclusione a colpo sicuro di Honda, servito da Balotelli. I grigi restano aggrappati alla gara e si fanno vedere dalle parti di Abbiati prima con Marass e poi con Fischnaller. Al 59’ Loviso ci prova addirittura da metà campo, ma non sorprende Abbiati che, molto avanzato, riguadagna rapidamente la posizione e blocca. La squadra di mister Gregucci, trascinata dai propri tifosi, occupa la metà campo dei rossoneri alla ricerca del pareggio, che cerca anche con il neo entrato Bocalon, provandoci dai 20 metri. Al 73’, dopo una lunga pausa, si fa rivedere il Milan con Poli, che tira dal limite. La sua conclusione si insacca ma la bandierina del signor Di Fiore si alza individuando come attiva la posizione di Niang, entrato da poco a rilevare Balotelli. L’Alessandria non ci sta a perdere e cerca di imporsi con il ritmo e con pregevoli giocate. Il Milan vive di folate, come all’84’ quando Niang si invola sul filo del fuorigioco e calcia a rete ma il suo tentativo, deviato da Vannucchi, si infrange sul palo. I grigi insistono alla ricerca del gol che, per quanto visto, sarebbe più che meritato, che invece non arriva neanche durante i minuiti di recupero.
La gara termina così con lo striminzito successo del Milan e l’Alessandria che esce tra gli scroscianti e meritati applausi dei ventimila tifosi che li hanno sostenuti a gran voce per tutta la gara (Tutto LegaPro)

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Una favola che, comunque vada, ha già il suo lieto fine
Anche se la squadra ha perso su rigore, Alessandria ha vinto, ugualmente, perché nella magica serata dell’Olimpico l’aspetto prettamente calcistico è passato inevitabilmente in secondo piano, ed è giusto così. Per una volta ha vinto la città intera. Anzi, parrebbe più corretto scrivere, la comunità. Da tanto tempo, infatti, Alessandria non si sentiva così unita e l’ultima volta, più di vent’anni fa, era successo per eventi che con il tifo, lo sport, la goia e l’esaltazione non avevano proprio nulla a che fare.
La comunità, perché mai come ieri sera all’Olimpico come in tutte le case e locali pubblici della provincia, gli alessandrini si sono sentiti parte integrante di un percorso comune, di un’avventura che senza quell’entusiasmo visto ed ascoltato in tutti i settori dello stadio torinese non sarebbe potuta diventare indimenticabile. Un’entusiasmo che probabilmente ha contagiato tutti gli amanti di quelle favole sportive che, ogni tanto, vedono il più piccolo battere il più grande. Nei cori e nel calore dei tifosi alessandrini c’era (anche) tutto questo.
E a rendere ancora più memorabile la serata ci hanno pensato gli undici in campo con una prestazione da incorniciare, se pur al cospetto di un Milan parso a tratti quasi svogliato, forse perché già colpevolmente proiettato al derby di domenica sera.
Ad onor del vero la partita ha offerto poche emozioni sul piano del gioco e delle occasioni da rete, ma l’abnegazione, il sacrificio e la voglia di provarci fino in fondo dimostrate dai Grigi hanno ampiamente appagato gli oltre quindicimila tifosi alessandrini giunti all’Olimpico.
Da quando è alla guida dell’Alessandria mister Gregucci è solito ripetere che i suoi ragazzi devono dimostrare di poter onorare la città che rappresentano. Beh, anche in questa occasione Morero e compagni non hanno certo deluso le aspettative del proprio mister. Ed è proprio Gregucci il primo a crederci ancora, “nel calcio non si sa mai, non è ancora finita. Tecnicamente e tatticamente non possiamo competere, ma abbiamo dimostrato un grande senso di squadra e tanto orgoglio. Speriamo di aver regalato belle emozioni a tifosi”, ha dichiarato il mister in conferenza stampa.
Adesso servirà qualche ora, magari un giorno intero, per smaltire un’altra sbornia di “grande calcio”, poi di nuovo a misurarsi sull’unico palcoscenico sul quale l’Alessandria non può più permettersi alcuna stecca, ovvero il campionato. Lunedì 1 febbraio delicatissima trasferta a Cremona, con la certezza che al seguito della squadra ci saranno tante facce nuove.Alla partita di ritorno manca più di un mese, San Siro potrebbe essere l’ultima tappa di un’avventura straordinaria. I Grigi la loro Tim Cup l’hanno gà vinta, certamente sognare, come si sa, non costa nulla, e a volte sognare è quasi un obbligo (Alessandria News)

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Il Milan batte l’Alessandria su rigore, ma il suo gioco è disastroso
Il Milan ha battuto l’Alessandria e ha fatto un altro passo indietro nel gioco. Uno a zero, gol di Balotelli su rigore (ma l’azione era iniziata con un fallo di Poli su Marras), un palo di Niang nel finale e un altro paio di occasioni fallite da Balotelli e Poli, ma in mezzo alla partita è stato un disastro. Nella semifinale d’andata di Coppa Italia, Mihajlovic ha fatto 8 cambi rispetto alla partita di sabato scorso a Empoli, ma se la formazione dei titolari era stata sballottata dalla squadra di Giampaolo, quella delle riserve ha preso un’altra lezione sul piano del gioco da un avversario di Lega Pro.
L’Alessandria era organizzata bene, il Milan per niente. Era un’accozzaglia di giocatori messi uno accanto all’altro senza un ordine, né una logica. Mihajlovic aveva affidato il gioco alla coppia Mauri-Poli e teneva larghi Honda e Boateng: nessuno ha raggiunto un livello sufficiente e insieme non hanno mai fatto squadra. Balotelli ha segnato su rigore ma per un’ora si è visto solo per i suoi errori in mezzo al campo e in zona-gol; Luiz Adriano non si è quasi visto. Insomma, un’altra esibizione da Milan. (Corriere dello Sport)

Coppa Italia, Alessandria-Milan 0-1
Un rigore di Balotelli supera i Grigi

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Stavolta Riccardo Bocalon, il cecchino dei grigi, l’uomo che ha portato l’Alessandria dentro la storia, non lascia il segno. Quando entra a mezz’ora dalla fine, accolto da un boato, il Milan è avanti grazie ad un rigore di Balotelli, un gol che può valere la finale di coppa Italia ma che lascia sul tavolo i soliti problemi irrisolti, di gioco, tenuta, resistenza fisica e soprattutto nervosa. Il Diavolo vince, accontentandosi del compitino e soffre oltre ogni lecita aspettativa. Non una gran figura. Alla fine va come deve andare. Ma la prima semifinale di coppa Italia non sciupa la favola di provincia, anzi se possibile l’esalta ancora di più. L’Alessandria, spinta da quasi ventimila tifosi, lotta e poi rincorre, tenendo sempre testa ai più quotati avversari. Anzi per lungo tempo li spinge verso il baratro della paura.
Vince il Diavolo, ma è la notte dei Grigi. Il tabellone dello stadio Olimpico manda in continuazione le immagini delle imprese della squadra di Gregucci che in campo gioca alla pari, anzi persino meglio, con più ritmo, grinta, volontà, occupando meglio il campo, dando vigore alle ripartenze, rispondendo colpo su colpo alle azioni milaniste.
Ma sono troppe due categorie di differenza. Il Milan, a gioco lungo, ha la meglio. Anche se Mihajlovic ha pochi motivi per sorridere: la formazione scelta, pensando al derby di domenica, gioca sotto ritmo, sfruttando soltanto qualche iniziativa sulle corsie laterali grazie a De Sciglio e soprattutto Antonelli. E proprio quest’ultimo al tramonto del primo tempo conquista il rigore decisivo, anche se l’azione sembra viziata da un fallo di Poli su Marras a centrocampo. Balo è freddo dal dischetto, ma il suo rientro non passerà alla storia: cicca i primi due palloni che tocca, calcia un piattone debole che non impensierisce Vannucchi, infine sbaglia l’occasione più clamorosa, un pallonetto che andrebbe soltanto depositato in rete (assist al bacio di Honda).Mihajlovic presenta una squadra rinnovata per otto undicesimi rispetto a quella che aveva pareggiato a Empoli e i rincalzi confermano di non avere il passo giusto: la difesa traballa, Josè Mauri in mezzo al campo va a scartamento ridotto e Boateng è lontano dai tempi migliori. Così è Marconi, il centravanti di coppa dell’Alessandria, a spaventare Abbiati con un diagonale di poco fuori misura. Il Diavolo s’accende alla fine del primo tempo e quando aumenta il ritmo gli avversari vanno in difficoltà: Vannucchi salva su Poli, ma niente può fare sul tiro preciso dal dischetto di Balotelli.

 

Nel secondo tempo il Milan dà l’impressione di aver capito la lezione e di aver la voglia di chiudere in fretta il discorso. E invece Honda, liberato dall’unico lampo di Balo, calcia con sufficienza facendosi ribattere da Sabato il possibile 2-0. Da quel momento e per lunghi tratti l’Alessandria, con il gioco e il cuore, mette alla frusta i rossoneri che progressivamente abbassano il baricentro soffrendo oltre il lecito. E sarà così sino al novantaquattresimo perché l’arbitro Irrati annulla il raddoppio di Poli per un fuorigioco di Niang e lo stesso francese in contropiede prende il palo. La finale, la prima dopo il 2003, è dietro l’angolo. Ma gli applausi sono tutti per gli sconfitti. (Corriere della Sera)

http://www.museogrigio.it/storico/partite_dett.php?id=3692

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https://youtu.be/cxbzGYe2HGs

Coppa Italia: Alessandria – Milan 0-1, rossoneri “grigi”

Questa sera allo stadio Comunale di Torino, si è giocata la gara di andata della semifinale di Coppa Italia, tra l’Alessandria (squadra di Lega Pro) e il Milan di Sinisa Mihajlovic. Gli uomini allenati da Gregucci, hanno disputato  un buon match, comprendo bene il campo, e solo un calcio di rigore (dubbio?) ha permesso  a Montolivo e compagni  di battere i “grigi” piemontesi, vera sorpresa di questa competizione. Il Milan invece, ha giocato una brutta partita risolta dal dischetto da Mario Balotelli. Molto arrabbiato in panchina il tecnico serbo che ha visto la sua squadra a tratti subire il gioco arrembante dell’Alessandria. Sicuramente da una squadra di Serie A ci si aspettava molto di più. Male Boateng, Mauri e Balotelli, apparsi fuori forma e spaesati.  Il ritorno tra 30 giorni a San Siro.

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LE PAGELLE DELLA PARTITA

Alessandria (4-3-3): Vannucchi 6; Sosa 5,5, Sirri 6, Morero 5, Sabato 6; Nicco 6, Loviso 5,5, (15′ st Mezavilla 6), Branca 6; Marras 6 (38′ st Boniperti sv), Marconi 5,5 (15′ st Bocalon 6), Fischnaller 6,5.
A disp.: Nordi, Terigi, Picone, Sperotto, Cittadino, Vitofrancesco, Iocolano. All: Gregucci 6
Milan (4-4-2): Abbiati 6; De Sciglio 5,5, Zapata 6, Romagnoli 6, Antonelli 6,5; Honda 6, José Mauri 5 (18′ st Montolivo 6), Poli 6, Boateng 5 (40′ st Kucka sv); Balotelli 5 (26′ st Niang 6), Luiz Adriano 5,5.
A disp.: Donnarumma, Livieri, Abate, Calabria, Simic, Bertolacci, De Jong, Kucka, Nocerino, Bacca. All: Mihajlovic 6
Arbitro: Irrati
Marcatori: 43′ rig. Balotelli (M)
Ammoniti: 
Morero, Sabato, Sosa (A)
Espulsi: –

http://www.direttanews.it/

L’Alessandria dei miracoli tiene e il sogno continua

L’attesa, il viaggio e lo spettacolo dei ventimila dell’Olimpico: tutte le immagini della notte magica dell’Alessandria

Balotelli-gol, il primo round va al Milan. Ma al triplice fischio di Irrati la festa all’Olimpico è tutta a tinte grigie. Da Alessandria a Torino, passando per Palermo, Genova e La Spezia, la storia è stata riscritta. Dai gol di bomber Bocalon alla favola di Marras, passando per le parate di Vannucchi: la ‘piccola’ Alessandria è diventata grande, attraverso passione, impegno e lavoro. Tanto.

Angelo Gregucci è uno che non lascia nulla al caso, sa benissimo quanto l’atteggiamento, i contenuti morali e la fatica messa in campo siano fondamentali per onorare al massimo la maglia indossata e rappresentare una città, una tifoseria, che non ha mai mancato di essere il vero e proprio dodicesimo uomo in campo.

Dai duecento del Barbera, ai duemila di Genova, passando per gli oltre millecinquecento di La Spezia. Fino ad arrivare allo spettacolo più bello della notte di Torino: oltre ventimila i tifosi che ieri sera hanno letteralmente invaso la Curva Maratona, pronti a vivere un sogno chilometro dopo chilometro diventato incredibilmente sempre più bello. Prossima tappa? San Siro, per una semifinale di ritorno ennesimo viaggio verso la storia, altro momento da custodire gelosamente nel cassetto dei ricordi, pronto ad essere rispolverato ogni qual volta si abbia bisogno di rivivere una ‘piccola grande’ emozione.

Prossima tappa? San Siro, per una semifinale di ritorno ennesimo viaggio verso la storia, altro momento da custodire gelosamente nel cassetto dei ricordi, pronto ad essere rispolverato ogni qual volta si abbia bisogno di rivivere una ‘piccola grande’ emozione.

Indescrivibile quella vissuta ieri, dal ritrovo nel punto di partenza degli oltre quaranta pullman organizzati al viaggio verso Torino, dalla coda ai tornelli al fischio d’inizio, fino ad arrivare alla festa finale, con i giocatori dell’Alessandria chiamati sotto alla curva a raccogliere l’abbraccio e gli applausi del Moccagatta in trasferta. Momenti, immagini, emozioni che rimarranno a lungo nella memoria, e che oggi vogliamo farvi rivivere attraverso la nostra gallery di una giornata storica.

http://gianlucadimarzio.com/news-cat/lattesa-il-viaggio-e-lo-spettacolo-dei-ventimila-dellolimpico-tutte-le-immagini-della-notte-magica-dellalessandria/

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Il video con l’annuncio delle formazioni letto dallo speaker Venneri spopola sul web

 

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ALESSANDRIA – Come nelle migliori tradizioni ha letto rapidamente e senza passione la formazione del Milan e poi ha infiammato lo stadio. Stefano Venneri, dj alessandrino, è lo speaker ufficiale del Torino, un’istituzione nel capoluogo piemontese anche per la sua innegabile capacità di comunicare e trasmettere emozioni. Ieri i tifosi alessandrini lo hanno sperimentato. Dopo un lungo silenzio ha alzato il tono e poi ha cominciato a esaltare i supporters grigi: “con la voce e con il cuore per l’intera città l’Olimpico annuncia la formazione dell’Alessandria”. E poi l’esplosione dei 20 mila tifosi alessandrini a urlare i cognomi di tutti i giocatori e del mister. Un frastuono assordante che ha levato in cielo i protagonisti della partita, finiti in uno dei grandi luoghi del calcio.

“C’è stata una bella collaborazione con Mauro Bavastri, lo speaker ufficiale dell’Alessandria e poi abbiamo trascinato i tifosi durante gli allenamenti e la presentazione della squadra – ha spiegato Venneri. È mancato il gol purtroppo, sarebbe stata la ciliegina. Se avesse segnato Bocalon, visto che ci è andato vicino, avrei urlato il suo cognome per 20 volte. Comunque è stata una bella emozione perché c’era anche una televisione araba e quindi Alessandria ha goduto di una grande visibilità.”

Venneri ha dichiarato di essere stato “più emozionato del solito anche perché è stato il primo annuncio della formazione dei grigi nella mia vita. Abbiamo visto da vicino i giocatori grigi molto concentrati e un Mihajlovic molto scuro in volto, anche alla fine del primo tempo. Ma poi vedere tutti i tifosi urlare insieme e cantare l’inno è stato fantastico.”

Lo speaker alessandrino è convinto che in trasferta l’Alessandria “ce la farà anche perché fuori casa l’Alessandria ha sempre giocato alla grande. non succede ma se succede…

Intanto sui social il video dell’annuncio dei grigi in campo e quello con la lettura della formazione spopola e sta già superando le 15 mila visualizzazioni:

– See more at: http://www.radiogold.it/notizie/5-cronaca/78051-il-video-con-l-annuncio-delle-formazioni-letto-dallo-speaker-venneri-spopola-sul-web#sthash.spblXRVL.dpuf

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Gregucci: “Che orgoglio” Il tecnico dell’Alessandria: “Qualificazione ancora in bilico”

“C’e’ l’orgoglio di aver rappresentato una citta’ venuta in massa, ha stupito anche me: abbiamo cercato di rappresentare questi tifosi al meglio sotto il profilo sportivo e degli atteggiamenti, ringrazio i ragazzi e staff, il risultato non ci soddisfa ma c’e’ un minimo di speranza, teniamo in bilico la qualificazione. Alla fine ho visto molto orgoglio”. E’ soddisfatto Angelo Gregucci, tecnico dell’Alessandria che ha tenuto testa a un avversario di due categorie superiori come il Milan perdendo sul neutro di Torino la semifinale d’andata di Tim Cup soltanto per 1-0 e su rigore. “L’obiettivo era rappresentare il calcio minore, abbiamo cercato di mostrare spirito di sacrificio, senso di squadra, tecnicamente e tatticamente non potevamo competere, ma sotto il profilo del sacrificio e della compattezza si’ e lo abbiamo fatto – osserva l’ex difensore della Lazio ai microfoni di Rai Sport -. Potevamo essere piu’ precisi nella finalizzazione, e’ vero anche che il Milan poteva raddoppiare, ma speriamo di aver regalato qualche emozione, che non guasta. Siamo arrivati in semifinale non episodicamente, complimenti ai miei, ma soprattutto facciamo tornare a casa il popolo grigio soddisfatto: non e’ finita, c’e’ una minima possibilita’, ma nel calcio non si sa mai”. Testa al campionato, l’Alessandria sogna la promozione: “Vogliamo fare cose importanti nel nostro girone, e’ complicato perche’ ci sono altre pretendenti, penso al Cittadella, al Bassano, al Padova, alla Reggiana, alla Cremonese, al Pavia. Il campionato e’ combattuto, poi ogni settimana gli avversari ci ricordano che il campionato e’ duro, abbiamo lo spirito giusto, ma dobbiamo azzerare tutto cio’ e avere umilta’, componente fondamentale di chi ha scritto la letteratura di questo sport”. – See more at: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/Articoli/Gregucci-Che-orgoglio-0f868590-921c-4431-82c4-6cab9c92d77f.html#sthash.1dCj9ymI.dpuf

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Il presidente dei grigi Di Masi: “Grazie, tutti insieme scriviamo la storia” 

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ALESSANDRIA – “Grazie”. Il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi commenta così la splendida serata dell’Olimpico. Contro uno dei club più titolati al mondo l’Alessandria ha perso solo nel risultato, non sul campo, non sugli spalti.

“Grazie a tutte le persone che hanno trasformato una serata speciale per L’Alessandria Calcio in una festa di calcio e di sport. L’unicità di una serata come quella di ieri rimarrà nella mente e nel cuore di tutti coloro i quali l’hanno vissuta. E non la dimenticheremo mai. Grazie a tutte le persone che hanno reso possibile l’evento e che ci hanno aiutato per far sì che tutto fosse perfetto. La storia la scriviamo tutti insieme.

Un grazie di cuore ai 20.000 cuori Grigi che ci hanno sostenuto prima durante e dopo la partita. A tutti voi l’augurio reciproco di poter scrivere insieme tante altre pagine e di emozionarci per i nostri Grigi. Grazie ai ragazzi che sono scesi in campo, perché hanno saputo onorare la maglia con rispetto e carattere.

Da queste serate ne usciamo tutti più maturi. Io per primo. Con l’augurio che è’ un sogno personale di ritrovare se non gli stessi numeri, lo stesso entusiasmo travolgente anche nel nostro campionato, partendo da Cremona.”

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