In una intervista un testimone raccontò di essere arrivato in Cittadella per la prima volta di sera, a bordo di una carrozza. Giunto a destinazione, si rifiutò di scendere perché credeva di essere abbandonato in aperta campagna. Dopo una lunga discussione si convinse, scese e si accorse di essere a pochi metri dalla Porta Reale.
Anche il freddo si rivelava un nemico difficile da combattere.
Un testimone racconta che nell’inverno 1942/43 fece molto freddo e non c’erano i vetri alle finestre; ricorda di aver rubato la legna per accendere il camino e dormiva con tante coperte sorrette da due assi laterali perchè , addosso, pesavano troppo.
Nell’inverno 1967/68 il freddo era pungente. Alla sera i soldati mettevano sul davanzale una scatoletta piena d’acqua, al mattino controllavano la formazione del ghiaccio per valutare la temperatura (termometro “fai-da te”).
Anche i motori degli automezzi risentivano del gelo: una guardia sorvegliava una bottiglia di antigelo, se la temperatura scendeva a -20° la bottiglia si spaccava. La guardia suonava l’allarme e gli addetti (che erano a dormire) accorrevano ad accendere i motori e i monoblocchi. Solo pochi camion erano dotati di antigelo, quindi era indispensabile scaricare l’acqua dai motori di tutti gli altri automezzi, quando stavano fermi più tempo.
PIctures By Roman Broek. https://romanrobroek.nl/photographing-the-citadel-of-aless…/
in collaborazione con FAI Delegazione di Alessandria