Piero Braglia, allenatore dell’U.S. Alessandria 2016/17

PIERO BRAGLIA, ALLENATORE DELL’U.S. ALESSANDRIA 2016/17

Alessandria, scelto Braglia per la panchina

Piero Braglia (Grosseto, 10 gennaio 1955) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, attuale allenatore dell’Alessandria.

download

Sarà Piero Braglia il nuovo allenatore dell’Alessandria, il club piemontese ha scelto. La svolta è arrivata negli ultimi minuti: Braglia, reduce dall’esperienza di Lecce dove è stato sostituito da Pasquale Padalino, passa dal girone C al girone A di Lega Pro con un nuovo progetto ambizioso.
in collaborazione con: http://www.alfredopedulla.com/

Di Masi ha scelto il mister: è Braglia il nuovo allenatore dei grigi

Uomo d’esperienza, che ha vinto in categoria, è reduce dalle esperienze a Pisa e Lecce
MASSIMO DELFINO
ALESSANDRIA

Il mistero si è risolto più in fretta di quanto ipotizzato: sono bastate 24 ore all’Alessandria per definire il nome del nuovo allenatore: sarà Piero Braglia, 60 anni, ex Juve Stabia, Pisa e Lecce, a sedere sulla panchina dei grigi nella prossima stagione.

Buon conoscitore della categoria, ha vinto anche campionati e quest’anno con i salentini ha raggiunto la semifinale playoff, cedendo al Foggia. 

Braglia

Il nuovo allenatore dell’Alessandria ha finalmente un nome e un volto: si tratta di Piero Braglia, classe 1955, nativo di Grosseto, proveniente dal Lecce.

Nel suo passato da calciatore anche il Montevarchi e la Cremonese in serie C. È tornato quindi a Firenze dove ha esordito nella massima serie, con la maglia viola, il 20 marzo 1977 a Catanzaro, in Catanzaro-Fiorentina (0-1).

Dopo un anno da titolare in viola, nella stagione 1977-‘78, nell’autunno viene ceduto al Catanzaro neopromosso in massima serie. In Calabria disputa cinque stagioni in A e una in B.

Nel 1984, dopo la doppia retrocessione dei calabresi dalla A alla C1, passa alla Triestina in cadetteria, dove resta una stagione, quindi si trasferisce al Catania, dove disputa altre due annate in B, chiuse con la retrocessione della stagione 1986-‘87. Torna quindi in Toscana per chiudere la carriera di calciatore con la Rondinella.

Bragliafigurina

In carriera ha totalizzato complessivamente 140 presenze in serie A e 113 presenze e 5 reti in serie B.

Come allenatore, vince un campionato Interregionale nella stagione 1990-‘91 (con la formazione della Colligiana, perdendo poi lo spareggio per l’ammissione alla C2 con l’Avezzano.

Nella stagione 1994-‘95 vince il campionato di C2 con il Montevarchi. Poi passato in C1, prima con il Chieti (con cui disputa due campionati sfiorando i playoff in entrambe le occasioni) e poi, nel campionato 2003-‘04 con il Catanzaro, riportando la squadra calabrese in B dopo quattordici anni. Nella stagione 2006-‘07 guida il Pisa, riportandolo in B dopo tredici anni, superando nella finale playoff il Monza.

Nella stagione 2007-‘08 diviene l’allenatore della Lucchese in C1. Dopo che la squadra si era mantenuta per tutta la stagione in zona playoff, alla fine del campionato si classifica all’ ottavo posto. Il pessimo finale di stagione è da imputarsi al precipitare della situazione societaria che porterà il glorioso sodalizio rossonero al fallimento.

Il 6 giugno 2008 firma con il Frosinone in B. Con i ciociari conquista l’undicesimo posto finale. A fine stagione non viene riconfermato.

Il 5 luglio 2009 il Taranto ingaggia Braglia che, secondo il contratto, sarebbe dovuto rimanere in riva allo Ionio fino alla fine del campionato, con opzione per l’anno successivo. Il 22 settembre 2009, dopo cinque giornate di campionato, il neo-presidente del Vincenzo D’Addario lo solleva però dall’incarico.

Il 28 giugno 2010 diventa l’allenatore della Juve Stabia, che dopo la disputa dei playoff 2010-‘11, riporterà la squadra di Castellammare di Stabia dopo quasi sessant’anni in B. Durante la stagione porta la squadra al quinto posto permettendo la partecipazione a playoff. In semifinale la squadra guidata daBraglia incontra il Benevento: vince in casa per 1-0, pareggia il ritorno al “Ciro Vigorito” per 1-1 e permette alla Juve Stabia di raggiungere la finale dopo dodici anni. In finale incontra l’Atletico Roma e dopo un pareggio in casa per 0-0, il 19 giugno vincendo per 0-2 allo ”Stadio Flaminio” conquista la promozione in B. Nella stessa stagione la squadra gialloblu vince anche la Coppa Italia Lega Pro. I quella squadra militava anche Adriano Mezavilla.

Per la stagione 2011-‘12 viene riconfermato alla guida delle Vespe in B, dove riesce a ottenere il record di quattro vittorie consecutive da neopromossa, impresa nella quale nessuno era riuscito prima, sconfiggendo in casa l’Ascoli e il Pescara e vincendo in trasferta al Granillo di Reggio Calabria, oltre al San Francesco di Nocera Inferiore nel derby campano di B. La Juve Stabia finisce al nono posto. Fino a gennaio ha a disposizione tale Simone Zaza, che però viene bocciato.

Piero-Braglia-800x500_c

La stagione 2012-‘13 lo vede ancora alla guida della società campana. Il 6 ottobre 2012, in occasione di Pro Vercelli-Juve Stabia, terminata 4-1 per leVespe stabiesi, il tecnico toscano festeggia le 100 panchine alla guida della compagine stabiese.

Il 23 novembre 2013 viene sollevato dall’incarico di allenatore della Juve Stabiaassieme al suo vice Mauro Isetto dopo l’ennesima sconfitta (2-3 col Trapani), la decima in quindici partite di campionato giocate che costa alla squadra l’ultimo posto solitario in classifica. Il 24 febbraio 2014, a seguito dell’esonero di Fulvio Pea, ritorna alla guida delle Vespe; ma non riesce ad evitare la retrocessione della squadra campana.

Il 16 giugno 2014 viene ufficializzato il suo ritorno al Pisa, dopo sette anni dall’ultima storica promozione della squadra toscana in serie B. Il 16 marzo 2015 viene esonerato.

Il 12 ottobre 2015 comincia l’avventura come allenatore nel Lecce, con cui sottoscrive un contratto valevole fino alla fine della stagione. Con i giallorossi ottiene diciotto risultati utili consecutivi, ma un mese di aprile negativo pregiudica il piazzamento della squadra, che si classifica terza e disputa i playoff. Il Lecce viene eliminato in semifinale dal Foggia. Al termine della stagione la dirigenza non rinnova il contratto a Braglia.

Mario Bocchio

in collaborazione con: www.museogrigio.it

Braglia-610x400

piero-braglia-lecce-1

image

hqdefault

 

13406903_1042776469138017_636884481166953422_n

Alessandria, Braglia si presenta: “Volevo i Grigi da due anni. Nessuna rivoluzione, basteranno quattro o cinque innesti di spessore”

Mister Braglia

Piero Braglia, nuovo allenatore dell’Alessandria, nella conferenza stampa di presentazione, come riportato dal sito ufficiale dei Grigi, ha dichiarato: “Da due anni volevo Alessandria. Qui c’è un progetto e una mentalità. Mi fido del direttore. Non ci sono rivoluzioni da fare partendo dall’esistente. Se mi trovo d’accordo con le proposte le accetto. La C è una categoria strana, ci vuole un mix di caratteristiche per fare bene. Non sempre i più forti vincono. Servono giocatori utili al progetto. Qui c’è una proprietà con le idee chiare. Dove vado cerco di sfruttare quello che trovo. Possiamo migliorare ma abbiamo una base. Ho voglia di vincere. Non ho paura di stare sulla graticola. Non è facile trovare chi investe nel calcio. Tutti insieme dobbiamo essere in grado di supportare questo investimento. Quattro o cinque uomini di un certo spessore sono sufficienti. A me interessa il campionato”.

http://www.tuttolegapro.com/altre-news/alessandria-braglia-si-presenta-volevo-i-grigi-da-due-anni-nessuna-rivoluzione-basteranno-quattro-o-cinque-innesti-di-spessore-126526

Braglia docet: “I grandi nomi non servono, si vince con i grandi uomini”

“Per vincere c’è bisogno prima di tutto di grandi uomini”, in una delle considerazioni fatte dal nuovo tecnico dei Grigi si sintetizza la mentalità di un allenatore con cui la dirigenza mandrogna sembra essere già “in forte sintonia”. Mercato? “Non serve stravolgere”.

ALESSANDRIA – Schietto, pragmatico e poco avvezzo ai proclami, Piero Braglia si presenta così ai giornalisti alessandrini che nella mattinata di oggi, lunedì 27, hanno riempito la sala stampa dello stadio Moccagatta.“Per vincere c’è bisogno prima di tutto di grandi uomini”, in una delle considerazioni fatte dal nuovo tecnico dei Grigi si sintetizza la mentalità di un allenatore con cui la dirigenza mandrogna sembra essere già “in forte sintonia”.

“Volevamo un allenatore che avesse caratteristiche tecniche ed umane ben precise. E’ stata una scelta ragionata, maturata in funzione delle nostre volontà riguardo alla costruzione della nuova squadra. – ha dichiarato il direttore sportivo Magalini, affiancato da un Luca Di Masi piuttosto compassato ma chiaramente soddisfatto – Il mister d’altronde era desideroso di venire ad Alessandria, voleva “toccare con mano” la nostra realtà e noi siamo ben felici di averlo accontentato”.

Nonostante la lunga carriera per Braglia l’approdo in grigio rappresenta una nuova sfida professionale, per certi versi un punto di (ri)partenza. “Da due anni volevo allenare l’Alessandria. Questa è una società seria, con basi solidissime e che persegue un progetto importante. Qua si fanno le cose per bene, al di là che si vinca o che si perda”.

Dopo le presentazioni di rito qualcuno vira subito sul capitolo mercato, argomento sul quale finora la società si è espressa solo a grandi linee. “Se ho già qualche nome in mente? Magalini è un ottimo ds, in questi anni ha sempre fatto bene e io mi fido di lui. Sono convinto che non sia assolutamente necessario stravolgere, per la categoria questo è un gruppo di giocatori di primo livello. Cercherò di sfruttare al meglio la rosa a disposizione”.

Braglia in Lega Pro ha già vinto tre volte e conosce bene gli ingredienti necessari per poter ripetere un’impresa del genere. “Non servono grandi nomi. La Lega Pro è una categoria strana, “stupida” per certi versi. Non sempre vince il più forte e la differenza la fanno prima di tutto gli uomini, prima ancora dei calciatori. Servono innanzitutto giocatori utili al progetto, se hai solo grandi nomi spesso non vai da nessuna parte”. Ad ogni modo, 4 o 5 innesti arriveranno di certo, difesa e centrocampo i reparti in fase di riallestimento.

Capitolo modulo: difesa a 3 o a 4? Dalla risposta pare che Braglia propenda per la seconda ipotesi. “Non posso buttare alle ortiche il lavoro svolto finora. L’Alessandria ha un buon organico che penso debba giocare in una certa maniera”.

Schietto e pragmatico, due caratteristiche che il neoallenatore conferma anche in chiusura di conferenza, quando si lascia andare ad un breve ma chiaro messaggio a dirigenza e tifosi: “A me importa fare bene in campionato. La Coppa Italia è una bella vetrina, ma i miei obiettivi sono altri”.
Al “rompete le righe” facce distese, strette di mano, auguri ed incoraggiamenti di “benvenuto” da parte dei tifosi in attesa nell’atrio del Moccagatta. Da domani l’attenzione di tutti sarà rivolta al mercato e già entro la fine della settimana potrebbe arrivare qualche primo annuncio ufficiale.

27/06/2016
Alessandro Francini[email protected]

Braglia: “Solo con il lavoro ed il sudore si potrà arrivare in alto”

Presentazione Braglia_27_06_2016 (23)

Se questa piazza tenta da due anni di andar via dalla Lega Pro senza riuscirci, ci sarà un motivo. Basta pensare al recente passato – la splendida favola della TimCup – e ai lontani trascorsi della serie A, bisogna lavorare nel presente,perché questo è un campionato difficile, dove non sempre vince chi è favorito ai nastri di partenza.

Presentazione Braglia_27_06_2016 (33)

Di questo ne è profondamente convinto Piero Braglia, il nuovo allenatore dell’Alessandria, presentato questa mattina al “Moccagatta”.

Nessuna sviolinata, niente frasi di circostanza per presentarsi ai giornalisti ed ai suoi nuovi tifosi. Questo è Braglia.

“Questa è una bella società, importante, dove stanno facendo le cose in maniera giusta. Ho visto il progettoe mi interessa, per cui farò di tutto per fare bene. Mi fido, qui c’è un gruppo di giocatori bravi, cercherò di sfruttarli al meglio. Non ne chiederà qualcuno in particolare se mi troverò d’accordo sui giocatori che mi proporranno. Non si può infatti vanificare tutto il lavoro di due anni. Non ce lo possiamo permettere. Ripeto, l’Alessandria ha un buon organico, per cui dovrebbero arrivare quattro o cinque calciatori di un certo livello”.

Presentazione Braglia_27_06_2016 (20)

Che cosa dovremo quindi aspettarci?

“Sarà importante soprattutto la mentalità. Contro di noi tutti vorranno fare la partita della vita, ed i miei giocatori dovranno essere abbastanza intelligenti da capirlo ed agire di conseguenza, mettendo in campo qualcosa che va oltre le qualità tecniche. Per me la serie B non è poi un traguardo impossibile, ci sono tutti i mezzi per poter vincere. Lo ribadisco: questa è una società che vuole vincere, meglio di così non potevo trovare. In fondo, lo ammetto, volevo proprio venire qui”.

Con noi di Museo Grigio, l’allenatore maremmano ha poi parlato della sua personalità e di chi lo ha ispirato maggiormente nel suo percorso.

Spesso mi descrivono come una persona antipatica e dura, ma la verità e che so semplicemente farmi rispettare. In questo, ma non solo, mi ha molto ispirato Mister Carlo Mazzone, che mi ha allenato a Catanzaro. Lui è famoso per avere un carattere molto forte, ma in verità è buono come il pane ed io in questo sono simile a lui”.

Presentazione Braglia_27_06_2016 (28)

Per concludere, Braglia ha espresso il suo parere sulla piazza e l’ambiente alessandrino.

“Dicono che questa sia una piazza difficile, ma a me non me ne frega nulla. Anzi, più pressioni ci sono, più io mi diverto. Penso comunque che se in due anni questa società non è riuscita ad andar via dalla Lega Pro, un motivo ci sarà. La gente deve capire che la Tim Cup ormai è andata, bisogna pensare solo al presente, e deve essere contenta se la squadra esce dal campo con la maglietta sudata. Perché solo con il lavoro ed il sudore si potrà arrivare in alto in campionato”.

Mario Bocchio

in collaborazione con www.museogrigio.it