Alessandria dice addio a Franco Traversa, il “Savino” della farinata cara a Umberto Eco
La “Bela cauda” in dialetto ad Alessandria città , viene comunemente chiamata “Belle Calda”, nel resto della provincia (Ovadese, Novese ed Acquese) ed in Liguria: farinata. “Bela cauda” perché è la frase che comunemente viene detta da chi l’acquista: ” ‘m racumand…, bela cauda” (mi raccomando…., bella calda).
Fino a pochi anni fa erano i due i posti dove potevi degustare la Farinata ad Alessandria: da “Il buco”, pochi tavoli dove potevi sederti e mangiare la farinata oppure la pizza al tegamino, ne faceva di due tipi: con e senza… le acciughe. Oppure da “Savino” maestro farinatiere, normalmente veniva acquistata da asporto, mangiata a casa oppure facendo una “vasca” sul Corso. Bene: ormai sono chiusi da anni, ogni tanto Savino si diletta nella preparazione e riempie le pagine dei giornali locali (l’ultima volta l’ha preparata per Umberto Eco, mandrogno e ghiotto di farinata)”.
Era malato da molto tempo e anche se sembrava indistruttibile alla fine ha dovuto arrendersi. Franco Traversa, in arte Savino (per via della moglie, della nota famiglia) era colui che sfornava la «bellecalda» cara ad Umberto Eco. Non a caso l’estemporaneo ritorno al forno, assieme ai cognati Tiziana e Renato, avvenne nel 2007, in occasione dell’inaugurazione della rinnovata Biblioteca Civica: era stato il famoso semiologo (nella foto di Federica Castellana) a chiedere se si poteva avere la «farinata di Savino», il sindaco Scagni si fece promotore dell’ambasciata e loro, benché in pensione da cinque anni, aderirono entusiasticamente: «Basta che ci troviate un forno».
Il solito Livraghi ne parlò addirittura come «simbolo identitario», cosa che in effetti fu: nell’Alessandria del dopoguerra la Pizzeria Savino di via Bergamo 33 portò avanti, nel rispetto della tradizione, due prodotti locali per eccellenza: una pizza al tegamino (solo nelle versioni con o senza acciughe) che era più che altro un soffice pane condito, e poi la «bellecalda» a cui Franco si dedicava con attenta e quasi maniacale passione. I suoi celebri (e imperdibili) battibecchi con Tiziana vertevano proprio sul far andare d’accordo le esigenze dei clienti in attesa, sostenute da lei, e quelle della perfetta farinata, a cui lui non rinunciava. Per questo nell’angusto locale (riaperto da altri nel 2012) nelle sere del weekend non si trovava posto per ore, un rito di cui lui era l’indiscusso officiante.
CI SI TROVAVA DA SAVINO DOVE LA FARINATA ERA UN MITO
È morto Franco, il fornaio della belle calda. E gli alessandrini sceglievano tra pizza “con” o “senza”.
Bastava dire “con” o”senza” e ci si capiva al volo. La differenza la facevano le acciughe, a impreziosire il pomodoro sulla pizza. La pizza di Savino, forse non celebre come la farinata di Savino, ma altrettanto buona. Sei lettere che, per 91 anni, ad Alessandria hanno significato bontà. Quando, a fine maggio 2002, la bottega al civico 33 di via Bergamo chiuse i battenti, ci sentimmo un po’ più poveri. E l’altro ieri, apprendendo della morte di Franco Traversa, 72 anni, il “fornaio di Savino”, l’uomo deputato a gestire i tempi di cottura delle prelibatezze senza fronzoli, siamo stati bersagliati dai ricordi. La fila per prendere la farinata: l’attesa che sapevamo essere ben ripagata; i clienti di ogni età; la gente che non aveva quella fretta balorda che oggi attanaglia un po’ tutti; la fragranza garantita; il profumo invadente ma con garbo; gli stecchini che distinguevano il “con” dal “senza”; gli studenti per i quali la farinata era un piacevole appuntamento dopo la scuola; quelli che c’erano all’ora dell’aperitivo; gli anziani impregnati di nostalgia; i golosi che alla pizza non sapevano rinunciare, anche se non avevano fame…Questo affiora. Questo era Savino, in via Bergamo, un’insegna gialla, una bottega piccola che vanta tante imitazioni ma nessun clone.
Debutto col castagnaccio
Franco Traversa lo chiamavano Savino, ma mica era Savino, lui. Non era Savino neanche il cognato Renato Priora, eppure anch’egli si era meritato l’appellativo. L’autentico era il nonno di Renato, Savino Toschi, di Staffoli, frazione di Santa Croce sull’Arno, provincia di Pisa. Nel 1911 emigrò ad Alessandria e aprì bottega dove c’è stata a lungo. Debuttò col castagnaccio, la farinata sarebbe arrivata dopo. La svolta nel 1963, l’anno in cui si inaugurò la felice stagione delle pizze. Nel 1972, Renato sposò Tiziana, che divenne uno dei volti famigliari della numerosa clientela, come quello di Franco, marito di Rosanna, sorella di Renato.
“Siamo la dinasty della farinata” ci raccontarono i “Savino”, qualche giorno prima di chiudere bottega, mostrandoci anche le tovagliette sulle quali alcuni affezionati clienti scrissero frasi del tipo “Nei nostri ricordi rimarrà l’odore della farinata”, oppure “Grazie per averci dato bontà e cortesia”.
La fissazione di Eco
Sono ringraziamenti analoghi a quello del sindaco Rita Rossa (“da piccola andavo, come premio, al sabato, con mia mamma e mio papà a mangiare la farinata…”), o che potrebbe rivolgere Umberto Eco il quale, raccontandone l’epopea, contribuì a creare il mito di Savino e della sua “bellecalda”. Domani, al funerale di Franco (ore 10, in Sant’Alessandro, dove oggi alle 19 sarà recitato il rosario), affioreranno altri ricordi. Ci accoderemo per lui, stavolta, pensando a quando si faceva la fila per quella farinata meravigliosa, simbolo della città che fu. E che profumava di buono.
Massimo Brusasco
da “Il Piccolo” di Venerdì 17 Aprile 2015
Qui di seguito alcuni dei ricordi che gli alessandrini stanno affidanto al web, raccolti dal gruppo facebook “Alessandria – Lìsondria”.
La farinata di Savino era la migliore in assoluta
Con o senza? Che nostalgia. ..
Veramente unico insieme agli a altri sono un vanto della nostra città!
Tutti conoscevamo Savino era un grande come la sua farinata.
Mi dispiace veramente tantissimo perché ho dei ricordi bellissimi della pizzeria da Savino! Ero una bimba e la sera andavo con papà a prendere la “bella calda”. Sento ancora gli odori della farinata e della pizza al tegamino ( unica !!!).
Lui sembra col sorriso sulla faccia arrossata dal calore del forno , lui sempre gentile, lui sempre a lavorare a testa bassa !
Quante domeniche dopo il cinema si andava da lui ci manca nessuno la fa piu buona come la faceva lui
Una vita di ricordi in quel locale di via Bergamo.
Un altro pezzetto di Alessandria che se ne va … ma che resta nel cuore
Farinata e pizze al tegamino erano fantastiche
Grandissimo Franco la tua farinata rimarrà nella storia di questa città …….
Quanti ricordi abbinati alla mitica farinata e pizza da Savino!
Mio papà il primo giorno d’estate diceva sempre: ora mi metto il cappotto e vado da Savino poi mangio la bella calda in corso per vedere l’effetto che fa… Ora che sono in paradiso insieme lo fa diventare matto… Mancherai a tutti grande Savino
Silvana Brainovich Ricordi di un tempo più semplice e con la farinata di Savino!
Caviggiola Ferruccio FRANCO non era solo un mito per la farinata ma anche un grande sub Con lui tantissime immersioni e ore in barca spensierate in allegria e profonda amicizia.
Piero Pampuro troppo buona!!!!! al pomeriggio uscendo dal cinema farinata da Savino e se rimanevano soldi la panna montata di Tattoli” la casa del gelato”.
Carla Dacquino Ci sono cresciuta, abitavo proprio lì di fronte…..felice quando sono diventata abbastanza grande per vedere il sig,Franco che infornava…..ricordo quando c’era ancora la nonna che lavorava lì.
Teresa Daziano Ero in assidua frequentatrice di Savino, sia da bambina che da adulta con famiglia. …..mai più mangiata la farinata così buona! !!!
Nicoletta Ottonello Come LUI……..NESSUNO…..puoi girare in lungo e in largo ne trovi anche buone ma quella di SAVINO…..è inimitabile
Gian Luigi Savarro cinque fette su un pezzo di carta e una passata di pepe…..e scottava le mani
Lorenzo Malvicini Ho avuto la fortuna di poter ancor mangiare ” la bella caùda ” …..indimenticabile
Giorgio Sardi Da ragazzo farinata e gazzosa. Era la nostra droga. Poi a s. Giorgio “baracconi” in piazza Savona (ora Garibaldi) non ancora asfaltata. Ricordi indelebili.
Cristina Ferrari Che bello mangiare nella saletta dietro…tutta rivestita di legno…
Gianni Pittaluga Abitavo in via Legnano ed ero di casa da Savino,in quella farinata c’era passione,amore,professionalità,era stupenda!!!!!!
Teresa Martino Lo ricordiamo e ne parliamo spesso da fidanzati andavamo li a mangiarla era buonissima
Elena Camagna Franco x noi alessandrini, rimarrà sempre un personaggio mitico .Ciao Franco
Melania Prato Sin da piccola andavo con mamma e papà a mangiare la farinata da Savino. …poi con mio marito…..ed ora mi manca tanto!
Gian Luigi Savarro un ricordo con poche lire e tanto tepore…..ed il passaggio strettissimo x il retro
Oriana Rota Andavo con mia mamma dopo il lavoro a mangiare pizza al tegamino e farinata!
Titti Scaraglio Era unico e caratteristico il suo locale dove andavamo dopo il cinema. Quanti ricordi…….
Grazia Rabas-Zaffonte Stupenda quella farinata !!!!!! Con la pizza al tegamino poi ….. una vera bontà ….. bei ricordi. ….
Emi Emanuela E come si puo’ dimenticare quella farinata e quella pizza al tegamino……buonissime!!!!!
Sara Ferrando La migliore farinata di Alessandria …… Che ricordi!
Alberto Moncaglieri La pizza e la farinata migliore di Alessandria
Roberta Berghi La miglior farinata che abbia mai mangiato..
Paolo Colombo Le “zingarate” con il Transit … ciao Franco !
Manlio Laura Reale Un mito…..bellissimi ricordi…..ciao Savino…..
Massimo Ivaldi un pezzo di vita …
Aurora Mulas La miglior farinata del mondo
Renato Angelotti Un mito della nostra gioventù .
Graziella Milea ….pizza al tegamino. ..con o senza acciughe. ..arrivederci Franco. …
Marco D’alleva Numero 1 nel tegamino e farinata bei tempi e bei ricordi
Enrico Bensi Belecalda… Pizzina bira e gazeus e pei cocc…
Piero Deluigi Una istituzione culinaria