L’Alessandria autunnale e invernale avvolta nella nebbia, l’Alessandria vuota la domenica mattina d’estate, la piazzetta alle sei di sera, le magnolie di piazza d’Annunzio, le viuzze del centro, i giardini pubblici, piazza Marconi e via San Lorenzo. Ma è ancora come la ricordo?
OPINIONI – Mi manca l’Italia. Mi manca sempre, in un modo o nell’altro, perché Italia vuol dire famiglia. Italia vuole dire affetti, ma anche odori e sapori conosciuti. Mi manca l’Italia e mi mancano i suoi paesaggi. Dopo vent’anni negli Stati Uniti mi manca l’Italia e mi manca soprattutto Alessandria.
Mi manca l’Alessandria autunnale e invernale, che quando ci abitavo, mi sembrava solo grigia e che invece ora, immaginandola avvolta nella nebbia, mi fa venire in mente suoni ovattati, gente frettolosa, ma sempre in bicicletta, e un pizzico di mistero. La nebbia protegge la città e la fa sembrare più bella ed accogliente.
Mi piace l’Alessandria d’estate. Mi piacciono pure la sua afa e il suo cielo bianco carico di umidità. Mi piace l’Alessandria vuota la domenica mattina, quando, per il caldo, ci vuole coraggio a lasciare l’ombra fresca di via San Lorenzo per attraversare la Piazzetta. Mi piace l’Alessandria delle sei di sera, quando invece attraversare la Piazzetta vuol dire di sicuro vedere qualcuno che conosci seduto ai bar e fare una via crucis di saluti e fermate. Mi piace rivedere le facce degli alessandrini, anche di quelli che non conosco personalmente, quelli che non sanno neanche chi io sia: mentre per loro io non sono nessuno, per me loro sono fissi nella memoria e sono felice, quando torno, di vederli al loro posto e vorrei andargli incontro e dire “sono contenta che lei stia bene!”. Chissà che sguardi stupiti e che risposte riceverei?
Ma mi piace soprattutto l’Alessandria di primavera, quando qui è ancora tutto brullo e il colore predominante è il marrone e vedo, con gli occhi della memoria, le magnolie di piazza D’Annunzio in fiore e le forsitie dei giardini della Pista fare capolino dai muri di cinta. E i balconi della città diventano giardini, pieni di fiori e di erbe, e si fanno belli. Mi immagino a percorrere via Bissati e poi passando davanti alla Pasticceria Gallina, annusandone i profumi, mi vedo entrare in via San Francesco e intrufolarmi nelle viuzze strette diventate il luogo trendy e nascosto di Alessandria. Mi ricordo i viali e i giardini pubblici, dove ci si andava ad abbracciare per trovare un po’ di solitudine e intimità quando eravamo ragazzi, intorno al laghetto dei cigni.
Mi piace immaginarmi ad entrare in piazza Marconi e vedere il mercatino della frutta e verdura: fermarmi a comprare un kg di pomodori cuore di bue fragranti e profumati, con il sole ancora dentro: sciacquarne uno nella fontanella all’angolo dei portici ed addentarlo lì sul posto. Mi piace percorrere via San Lorenzo ed annusarne i mille profumi.
Mi piace e mi manca Alessandria che il mio cuore pieno di nostalgia fa idealizzare. Ma è così ancora, vero? Ditemi che lo è!
Claudia Pessarelli