La storia del “galletto” di Palazzo Rosso (Palazzo Comunale) Scritto il Gennaio 9, 2015 La storia del “galletto” di Palazzo Rosso (Palazzo Comunale)<br />Il galletto che sovrasta le campane dell’orologio sul Palazzo Comunale ha una storia antica e travagliata. Nel 1215 gli alessandrini dopo aver cinto d’assedio la città di Casale che era sotto il dominio del Marchese del Monferrato, riescono ad espugnarla il 2 agosto, guidati dal Conte Tommaso di Savoia e con l’aiuto di truppe giunte da Milano, Tortona, Vercelli. Il saccheggio e le violenze sono senza limiti. Molti abitanti vengono trucidati, le loro donne violentate. Non sono risparmiati nemmeno i corpi di tre santi (Evasio, Natale e Proietto) che vengono trasportati ad Alessandria insieme ad altri due oggetti, più curiosi che pregiati: un angelo e un gallo in ottone, i quali si trovavano sopra le torri della chiesa di San Evasio; sono collocati come preda di guerra sulle guglie del vecchio Duomo di Alessandria. Vi rimangono fino a quando l’edificio sarà abbattuto per ordine di Napoleone. In seguito i corpi dei tre santi sono restituiti a Casale, l’angelo è sparito, non si sa come (forse è stato rubato su commissione di qualche antiquario); soltanto il galletto rimane ad Alessandria. Chi lo vede dal basso, può credere che le sue dimensioni siano notevoli, ma si tratta di una illusione ottica. La statua è alta 31 cm dalle zampe alla cresta e lunga 43 cm dal becco alla punta della coda. Share: Facebook Twitter Pinterest