La storia del “galletto” di Palazzo Rosso (Palazzo Comunale)

La storia del "galletto" di Palazzo Rosso (Palazzo Comunale) Il galletto che sovrasta le campane dell'orologio sul Palazzo Comunale ha una storia antica e travagliata. Nel 1215 gli alessandrini dopo aver cinto d'assedio la città di Casale che era sotto il dominio del Marchese del Monferrato, riescono ad espugnarla il 2 agosto, guidati dal Conte Tommaso di Savoia e con l'aiuto di truppe giunte da Milano, Tortona, Vercelli. Il saccheggio e le violenze sono senza limiti. Molti abitanti vengono trucidati, le loro donne violentate. Non sono risparmiati nemmeno i corpi di tre santi (Evasio, Natale e Proietto) che vengono trasportati ad Alessandria insieme ad altri due oggetti, più curiosi che pregiati: un angelo e un gallo in ottone, i quali si trovavano sopra le torri della chiesa di San Evasio; sono collocati come preda di guerra sulle guglie del vecchio Duomo di Alessandria. Vi rimangono fino a quando l'edificio sarà abbattuto per ordine di Napoleone. In seguito i corpi dei tre santi sono restituiti a Casale, l'angelo è sparito, non si sa come (forse è stato rubato su commissione di qualche antiquario); soltanto il galletto rimane ad Alessandria. Chi lo vede dal basso, può credere che le sue dimensioni siano notevoli, ma si tratta di una illusione ottica. La statua è alta 31 cm dalle zampe alla cresta e lunga 43 cm dal becco alla punta della coda.
La storia del “galletto” di Palazzo Rosso (Palazzo Comunale)<br />Il galletto che sovrasta le campane dell’orologio sul Palazzo Comunale ha una storia antica e travagliata. Nel 1215 gli alessandrini dopo aver cinto d’assedio la città di Casale che era sotto il dominio del Marchese del Monferrato, riescono ad espugnarla il 2 agosto, guidati dal Conte Tommaso di Savoia e con l’aiuto di truppe giunte da Milano, Tortona, Vercelli. Il saccheggio e le violenze sono senza limiti. Molti abitanti vengono trucidati, le loro donne violentate. Non sono risparmiati nemmeno i corpi di tre santi (Evasio, Natale e Proietto) che vengono trasportati ad Alessandria insieme ad altri due oggetti, più curiosi che pregiati: un angelo e un gallo in ottone, i quali si trovavano sopra le torri della chiesa di San Evasio; sono collocati come preda di guerra sulle guglie del vecchio Duomo di Alessandria. Vi rimangono fino a quando l’edificio sarà abbattuto per ordine di Napoleone. In seguito i corpi dei tre santi sono restituiti a Casale, l’angelo è sparito, non si sa come (forse è stato rubato su commissione di qualche antiquario); soltanto il galletto rimane ad Alessandria. Chi lo vede dal basso, può credere che le sue dimensioni siano notevoli, ma si tratta di una illusione ottica. La statua è alta 31 cm dalle zampe alla cresta e lunga 43 cm dal becco alla punta della coda.