La Galleria Guerci – di Sandro Locardi

La Galleria Guerci
di Sandro LocardiGalleria-Guerci-Cartolina-numero-2

A j’uma chì ‘n sità ’na galereja
che tücc i lisandren i sbatu veja;
l’è stacia cuncepija ‘cme ‘n giujèl,
at fer batì a l’à doi bèi cancèl.

U’s vig l’antichità d’i so lampion,
s’i fisu nenta nejer ‘cme ‘l carbon!
In dì a son pasà an galereja,
a stava riparà perché ‘l piuviva.

Con l’acqua ch’la bativa la tetòia,
u m’è scapà i fastidi con la noja.
A fava girè j’ógg an sa e ‘n là,
a l’impruvisa ad culp, am son fermà.

A vig tücc i negòsi bèi pulit,
ma ‘d fora, sul spurcisia dapertìt.
E ist second a me l’è scandalus,
che i lisandren i pasu pèr scarus.

A ciam ant in negòsi: – Come mai,Galleria-Guerci-1
i teni in pòst acsé, ‘cme letamai?
– I m’òn rispòst: – Ormai a suma stònc,
‘duvei semper ciamè ch’i dagu ‘l biònc.

– Ma ‘l scuvi, con in mòinu i pori pièli,
’cmensònda a spasè tüt el ragnateli;
ai paviment uj basta ‘na lavà,
au rèst u dev pensèj al padron ‘d cà.

Se Guerci a l’è u nòm ‘dla galereja
e tücc j’eredi j’òn in at’ cugnòm,
pèr nenta vighi tüt ‘sta purchereja,
i devu esi guerci pèr dabon.

(Traduzione)

Abbiamo qui in città una galleria, che tutti gli alessandrini buttano via; è stata concepita come un gioiello, di ferro battuto a due bei cancelli.

Si vede l’antichità dei suoi lampioni, se non fossero neri come il carbone! Un giorno sono passato in galleria, stavo imparato, perché pioveva.

Con l’acqua che batteva la tettoia mi sono scappati i fastidi con la noia. Facevo girare gli occhi di qua e di là, all’improvviso, di colpo, mi sono fermato.

Vedo tutti i negozi belli puliti, ma di fuori, solo sporcizia dappertutto. Questo secondo me è scandaloso, che gli alessandrini passino per sporcaccioni.

Chiedo il negozio: – Come mai tenete un posto così come dei letamai? – Mi hanno risposto: -oramai siamo stanchi, di dover sempre chiedere che diano il bianco.

– Ma le scope, con un manico potete prenderle, cominciando a spazzare tutte le ragnatele; ai pavimenti basta una lavata, al arresto deve pensarci il padrone di casa.

Se Guerci è il nome della galleria e tutti gli eredi hanno un altro cognome, per non vedere tutta questa porcheria, devono essere guerci davvero.

_________________________________________________________

[1] Servizio pubblicato il 20 Marzo 1986 in La Provincia di Alessandria / Rivista dell’Amministrazione Provinciale.

[2] Per scoprire di più sulla Galleria è consultabile anche un mio precedente servizio sulle pagine di CorriereAL: http://mag.corriereal.info/wordpress/?p=45174

[3] Vedere nota 1.

[4] Per approfondire l’argomento sul bombardamento aereo del 25 Aprile 1945 vedasi anche: http://mag.corriereal.info/wordpress/?p=50911

[5] Vedasi anche altro mio servizio su CorriereAL sulla Galleria: http://mag.corriereal.info/wordpress/?p=45460

[6] Per fortuna durante i lavori di restauro effettuati in occasione del Centenario della Galleria molte insegne sono state tolte o sostituite con altre di minor impatto visivo.

[7] Questo mio invito, purtroppo, non si può più seguire. Durante i lavori di risistemazione della Galleria in occasione del Primo Centenario, sono stati sostituiti con finti antichi lampioncini.

[8] La mia amicizia con il poeta Sandro Locardi ha avuto inizio nel 1985 e spesso, negli anni successivi, mi è stato di grande aiuto come collaboratore. In molte occasioni ha creato appositamente una sua composizione in rima – sul medesimo argomento da me trattato – per essere pubblicata assieme al mio pezzo sulla Rivista della Provincia.

3 maggio 2015

5 Responses to La Galleria Guerci [Un tuffo nel passato]

  1. GZL Rispondi

    03/05/2015 at 08:02

    E’ mia opinione che la galleria anche se suppongo sia ancora privata ma di passaggio pubblico, il pubblico dovrebbe ogni tanto fare manutenzione come dare una rinfrescata alla tinteggiatura. Ai titolari dei negozi il compito della pulizia, di far togliere le ragnatele etc. Il proprietario avrebbe dovuto mettere nel contratto con le imprese, la clausola del rispetto sul materiale di infissi ed insegna adeguati allo stile della galleria. POI: possibile che a nessuno è venuto in mente di riutilizzare la sala cinematografica per spettacoli di tipo teatrale, per presentazioni di vario genere politico/economico/ambientale? E’ chiaro che dal tempo che è chiuso sarebbe stato da rinfrescare e mettere a norma alcune cose ma è condannabile lasciare decadere un locale simile nel cuore della città. Fosse a Casale Monferrato questa galleria sarebbe un gioiello. chissà perché noi alessandrini distruggiamo e lasciamo andare a ramingo quel poco che rimane…anche il palazzaccio rosso avrebbe bisogno di manutenzione ma manco a pensarlo non solo a parlarne….

  2. Antonio Silvani Rispondi

    03/05/2015 at 08:58

    Caro Tony, bellissima la tua rievocazione dei passati fasti della Galleria Guerci e cosa molto importante la tua obiettività nell’incolpare circa un secolo di cattiva gestione della galleria e dell’omonimo cinema.
    Fosse mai stata l’attuale amministrazione comunale, in questo frangente avrebbe dato la colpa di questo decadimento solo ed esclusivamente alla Giunta Fabbio…
    Hanno ragione Graziella e Tony a parlare di responsabilità e di menefreghismo, sia dei proprietari che soprattutto degli amministratori, che lasciano a cuor leggero (ma, forse, dicunt, a portafoglio un po’ più pesante) permessi di stupri architettonici.
    Voglio rispondere da questo pulpito ai giovani del PD, che dopo aver definito gli attuali amministratori alessandrini “persone guidate da serietà ed onestà”, mentre, sempre per questi giovinetti, gli altri sono “mendicanti della politica” (e già queste infelici espressioni li avrebbero subito squalificati politicamente e socialmente).
    Ebbene questi imberbi, questi bebè della res publica alexandrina hanno anche scritto che grazie a questa amministrazione i ciechi vedranno, i sordi udranno, gli zoppi cammineranno ed i morti risusciteranno… Forse, invece di tante mirabolanti parole, invece di tanto fumo sarebbe bastato e basterebbe ancora prendere in mano una cazzuola ed un bugliolo di calce ed agire dove sia necessario…

    • GZL Rispondi

      03/05/2015 at 09:37

      Quella della cazzuola e bugliolo è troppo simpatica. Beh, diciamo che se i giovani PD non avessero avuto questa pensata-fotocopia dei loro capo-maestri-anziani, avrei potuto sperare in una nuova futura generazione molto ma molto diversa, più moderna, meno opaca, trasparente etc., si vede che si deve far massa per dimostrare una verità che lascia il tempo che trova visto che i dubbi dettati dalla sentenza insinuano che forse si doveva fare percorsi alternativi copiando magari dal sindaco di Torino Fassino che si è trovato: 3 miliardi e 300 milioni di debiti dalla amministrazione precedente Chiamparino e lo “sforameno” del patto di stabilità già nel 2011 (da IL FATTO QUOTIDIANO del 26/11/2012 – pagina 20). _____________ NOTA BENE: Chiamparino riferito all’odierno governatore del Piemonte …per chi non conosce i personaggi importanti che hanno le sorti del nostro buon vivere.

  3. Antonio Silvani Rispondi

    03/05/2015 at 09:13

    Scusatemi se sono sempre io, ma mi ero dimenticato di fare i complimenti a Tony per le sue cartoline rievocative (che non avevo ancora visto) del centenario della Galleria.
    Pongo a Tony un’ultima domanda: ma i vecchi lampioni che per quasi un secolo hanno illuminato la Galleria, una volta sostituiti dagli gli attuali finti antichi lampioncini, che fine hanno fatto?
    Che abbiano avuto la stessa sorte di numerosi pezzi di arredamento, misteriosamente scomparsi, che arricchivano la villa omonima alla galleria dove ora si celebrano i matrimoni?

    • GZL Rispondi

      03/05/2015 at 09:20

      ….Antonio, sempre a pensar male? Ok! ti sono “gemella” in questo sport. Immagino, suppongo, posso intuire di quante cose di “altri tempi” sono finiti a “decorare” case , ville di chi nel tempo ha potuto metterci le zampe, qui a casa nostra e non solo.

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