Cari lettori, non mettetevi a ridere o – peggio ancora – non maleditemi… Lo so che il laghetto è ora soltanto un buco vuoto in mezzo a quelle che una volta erano le belle aiuole.
Però, datemi retta, è come se il laghetto ci fosse! Anche perché – per che ci sia – basta solo un poco d’acqua. Per ora il buco c’è… e non è poco.
Lo so, cari lettori, qualcuno pensa già al classico buco nell’acqua. Per questa volta vi perdono la battuta.
Il laghetto anticamente esisteva già, era stato creato nel 1870, contemporaneamente alla sistemazione dei giardini, per essere poi eliminato nel 1920; diverse cartoline postali arrivate fino ai nostri giorni testimoniano la presenza di quel primo laghetto.
Nel corso di un secolo moltissime cose in questa città sono cambiate (oserei dire quasi tutte in peggio) e molti diversi progetti sono intervenuti a modificare viali e vialetti, le aiuole, la montagnola… e anche il laghetto.
Ricordo quando verso il 1960 si scavava per creare il buco sufficiente ad ospitare le decine di metri cubi di acqua occorrenti.
Questo laghetto, al suo ri-nascere, non aveva ancora l’isolotto, che è stato realizzato a pochissimo tempo di distanza dalla messa in funzione.
A testimonianza di questo aspetto si trovano diversi soggetti di cartoline con la presenza della piccola isola e altre senza.
Il 3 maggio 2013 il bisettimanale Il Piccolo pubblicava una triste notizia. Eccola per intero:
Tartarughe morte nel laghetto dei giardini
tartarughe_morte
Alessandria | 03/05/2013 — L’immagine, cruenta, è stata scattata al laghetto dei giardini della stazione, dove otto pesci rossi e quattro tartarughe negli ultimi giorni sono morti a causa dell’acqua putrida e melmosa. La prossima settimana il Welfare animale dovrebbe provvedere a svuotare lo stagno e a ripulirlo dall’immondizia e dai detriti. Poi, se si vorrà far tornare l’area allo splendore di quasi trent’anni fa, quando vi abitavano i cigni, bisognerà prendere seri provvedimenti.
Il laghetto, infatti, oltre a tantissime specie di cespugli e fiori che lo circondavano, ospitava innumerevoli specie animali. Due o tre cigni bianchi (1) erano il fiore all’occhiello di questo delizioso angolo di paradiso. Pesci rossi e di altre specie trasparivano nell’acqua, all’ombra degli alberi.
E qui un profondo rancore verso le Amministrazioni sorge spontaneo…
Come è possibile che per il rifacimento dell’intera area dei Giardini Pubblici siano stati racimolati 200.000 Euro e neppure sei o sette anni dopo non si riesca a mantenere almeno in maniera appena dignitosa questa area?
Si è potuto ricostruire un castello di sana pianta e non ci sono i soldini per comprare il vetro di una sola finestra?…
A me questa cosa pare idiozia pura… Tutti possiamo ormai constatare che il mondo e l’Italia stanno andando ormai verso un infelice baratro e quindi la nostra città ne sta seguendo coerentemente le orme. Peccato.
E qui torna alla ribalta la Nostalgia, elevata di rango e con l’aggiunta dell’iniziale maiuscola.
La Nostalgia è quel sentimento che mi permette di essere ancora innamorato della mia città. Quanti ricordi ed emozioni provavo girando e passeggiando, correndo e frequentando tutte le strade della città che mi ospita dal primo giorno di vita e che mi ha visto bebè in carrozzella e poi via via crescere… nella strada della vita.
Attraverso i ricordi personali e quelli tramandati dalle cartoline si può osservare una città bella, ricca e vitale, con tutto il fascino di cittadina provinciale a misura d’uomo, vivibile e gradevole.
Se qualcuno mi dicesse che Alessandria è brutta mi sento di affermare di essere in perfetto disaccordo. Alessandria non è brutta, è sicuramente meno bella di un tempo, per colpa di qualche pessima testa pensante, di alcuni amministratori approssimativi e in diversi casi anche per colpa di schifosi affaristi…
La cartolina che oggi pubblico è stata spedita nel 1965 e quindi può essere poco più vecchia di questa data. Stampata a Milano, dallo Stabilimento Grafico Cesare Capello per conto delle Edizioni Novicart di Novi Ligure (2)
Laghetto-con-cigno________________________________________________________
[1] Mi spiace dover ricordare che le cronache cittadine almeno una quarantina di anni or sono avessero dato l’annuncio che uno di quei bellissimi cigni fosse stato abbattuto a bastonate da uno o più ragazzotti vivaci… Sulle pagine di cronaca cittadina, in seguito, il nome di quel famigerato individuo è comparso altre volte nel quadro di altri atti di inciviltà e di delinquenza.
[2] Una bellissima fotografia, scattata in occasione di una Mostra Canina tenutasi presso i Giardini Pubblici, è presente in Quaderno Alessandrino. La Pubblicazione da me curata per conto della Pasticceria Gallina di Alessandria, dalla stessa viene omaggiata ai clienti in questi giorni e fino ad esaurimento.
http://mag.corriereal.info/wordpress/?p=64743
L’antico laghetto dei Giardini Pubblici [Un tuffo nel passato]
Dopo aver parlato del laghetto contemporaneo – che tutti conosciamo e che abbiamo ammirato fino a pochi anni fa, sito nei Giardini Pubblici – diamo uno sguardo alla cartolina che ci narra del suo nobile predecessore.
In primo luogo si può osservare la geografia del posto raffigurato in cartolina; è totalmente diversa dal luogo che oggi possiamo vedere recandoci nel polmone verde della città.
Gli alberi, ormai sostituiti nel corso degli anni, non ci possono essere d’aiuto nella ricerca dell’angolo esatto fotografato.
Teniamo conto che questa immagine immortala quelli che sono stati i Giardini Pubblici un paio di decenni dopo il loro nascere.
La cartolina che ci dona questa visione è stata spedita il 24 Dicembre 1909 ed è certamente più antica di almeno quattro o cinque anni, se non più, rispetto a questa data.
Osservando bene – però – si possono notare due importanti particolari che con certezza suggeriscono la posizione del piccolo invaso.
Il primo è rappresentato dal monumento ad Andrea Vochieri, che negli anni in cui fu scattata questa istantanea era posizionato nei pressi dell’area su cui – dopo qualche anno – sarà edificato il Teatro Virgina Marini (ormai anch’esso demolito). Quindi la zona interessata appartiene aella parte est dei Giardini ed adiacente a Piazza Savona (Piazza Garibaldi).
Qui possiamo approfondire l’argomento sul monumento ad Andrea Vochieri e rileggere la storia dei suoi pellegrinaggi per la Città: http://mag.corriereal.info/wordpress/?p=41435
Un altro particolare importante ed indispensabile per identificare il luogo in cui è stata scattata la fotografia è costituito dai portici di Piazza Savona, che è possibile scorgere tra i fusti degli alberi rinsecchiti dal freddo della stagione invernale e tra i sempreverdi.
In poche parole, anche chi non fosse a conoscenza dell’esatta ubicazione di Vochieri (della sua statua, né?) è ora in grado di localizzare abbastanza bene il luogo; proprio per merito dello scorcio dei palazzi porticati della piazza.
La cartolina – prodotta per conto dello Spaccio Tabacchi n° 6 di Corso Roma 17 – di per sé (dal punto di vista collezionistico) non è nulla di straordinario, se non per il fatto che descriva in maniera inappuntabile un pezzo della nostra (fu) bella città.
Lascio all’attenzione del lettore la soddisfazione di fare i debiti confronti del luogo di un tempo con lo stesso di oggi…
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