EX CHIESA DI S. FRANCESCO – via XXIV Maggio

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EX CHIESA DI SAN FRANCESCO
(via XXIV Maggio)

La Chiesa di San Francesco, con l’annesso convento, era uno degli edifici gotici di maggior importanza della Città di Alessandria.

Sfortunatamente, come altri monumenti medievali, ha subito nell’Ottocento vicende che ne hanno determinato la profonda trasformazione, tanto che oggi il visitatore, passando davanti all’edificio, difficilmente riesce a riconoscervi l’uso originario.

I lavori della chiesa dovettero iniziare allo scadere del XIII secolo e furono portati a termine nei primi decenni del Trecento.

Sede dell’antico insediamento dell’Ordine dei Francescani in città, l’originaria struttura di chiesa a sala è stata modificata con tramezze, in occasione della trasformazione ottocentesca in ospedale militare.
Notevole la decorazione pittorica policroma delle volte e alcune tracce di affreschi tra cui una Madonna con bambino e due angeli, risalenti alla prima metà del XIV sec.

Il mattone a vista caratterizza tutto l’aspetto esterno della Chiesa mentre il prospetto laterale, verso via San Giacomo della Vittoria, mantiene parti della decorazione in cotto della fascia sottogronda; appare ben conservato anche il campanile, scandito da una serie di archetti pensili ogivali su registri sovrapposti.

La facciata su via XXIV Maggio (larga circa 22 metri) è ancora leggibile nelle sue linee essenziali, divisa in tre campi da quattro contrafforti. Presenta in quello centrale il portale ad arco a pieno centro. Il frontone doveva risultare rialzato e terminare a capanna, logica conseguenza della forma originaria del finestrone, ancora adorno della decorazione in cotto, ma tagliato dal cornicione.

Con la soppressione degli Ordini Monastici, il convento di San Francesco divenne proprietà del Demanio.
Il Decreto emesso a Saint Cloud il 23 Germinale – anno XI (1803) lo destinò a caserma di cavalleria.

L’edificio fu quindi tramezzato orizzontalmente (1816) con la costruzione di un voltone e del soprastante pavimento, all’altezza di 5,80 metri rispetto al piano terreno.

Più tardi venne costruito un “cavedio” (chiostrino) nella parte centrale, per la presa d’aria e luce dal tetto. Scopo di quell’intervento fu recuperare spazio allestendo i magazzini al piano terra e i dormitori al piano superiore.

Attualmente l’edificio è in attesa di una riqualificazione complessiva nell’ambito dei fondi POR-FESR 2014- 2020.