Chiesa di Santa Maria di Castello

La Chiesa di Santa Maria di Castello, nell’omonima piazza di Alessandria, è uno dei più antichi edifici della cittadina piemontese. L’edificio era sito nell’antico borgo di Rovereto. Si hanno notizie della sua esistenza già a partire dal XII secolo, quando l’edificio era retto dai Canonici Secolari. Nel 1268 l’edificio passò nelle mani dei Monaci di Santa Croce di Mortara, e dal XV secolo appartenne ai Canonici Lateranensi. Vari furono gli altri passaggi di proprietà che interessarono l’edificio, tra cui il più importante era sicuramente quello connesso all’occupazione francese. I napoleonici utilizzarono la struttura per scopi militari; in seguito l’edificio venne trasformato anche in un ospedale. L’importanza dell’edificio è data soprattutto dalla commistione di stili architettonici riconoscibili: è possibile distinguere i vari interventi, soprattutto quelli romanici e rinascimentali. Ad epoche più tarde risalgono il fonte battesimale, il crocefisso e l’altare. Nei sotterranei dell’edificio è possibile distinguere i resti delle due precedenti chiese. L’edificio sacro è suddiviso in tre navate, voltate con crociera a costoloni. Durante gli ultimi restauri è stato ritrovato il portale romanico interno della chiesa. All’interno dell’edificio è presente la Madonna col Bambino tra i Santi Domenico che presenta il Beato Raimondo da Capua e Pietro Martire, opera di Lorenzo Fasolo, il Crocifisso lignel della Provvidenza, e l’affresco con la Risurrezione di Cristo.