CHIESA DELLA BEATA VERGINE ASSUNTA – VIA GUASCO.

CHIESA DELLA BEATA VERGINE ASSUNTA
VIA GUASCO.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante monumento e attività all'aperto
All’inizio del 1600 fu edificata a pubbliche spese in occasione di una pestilenza e dedicata a S. Rocco. A quei tempi risale infatti quasi sicuramente la pala d’altare che rappresenta un San Rocco inginocchiato che rende omaggio alla Vergine Assunta. Nel 1618 fu oggetto di visita pastorale e ricordata come “de Mandrinorum” ossia appartenente alla famiglia Mandrini che evidentemente, abitando nei pressi, se ne prendeva cura. Nel 1750 fu acquistata dall’avvocato dei poveri Francesco Saverio Agosti, il quale, nel 1788, la fece riedificare sin dalle fondamenta su progetto dell’architetto Giuseppe Zani e la dedicò alla Beata Vergine Assunta. Il Vescovo Carlo Giuseppe Pistone nel 1790 benedì questa Chiesa. L’edificio passò in eredità a Francesca Melazzi Agosti che nel 1850 la fece abbellire e fece erigere il campanile. Alla fine degli anni ’70 del 1800 fu acquistata dai coniugi Pozzi-Campanella (antenati degli attuali proprietari). Il 22 agosto 1888 fu visitata da Monsignor Pietro Giocondo Salvai Vescovo di Alessandria in occasione del restauro attuato dai nuovi proprietari. Il 13 maggio 1998 la vedova Pozzi, Caterina Campanella, stipulò l’atto di acquisto della casa adiacente collegando definitivamente la Chiesa a quella che ora è chiamata Casa del Canonico anch’essa settecentesca.

Appartenne ai marchesi Cuttica di Cassine e Cordero di Montezemolo.
Dalla fine degli anni ottanta del XIX secolo alla metà degli anni cinquanta del XIX secolo Don Stornini è Canonico della Chiesa e lì vive, accoglie e ispira generazioni di giovani alessandrini. Fino al giugno del 2005 la Chiesa è rimasta giornalmente aperta al culto. Nel 2007 fu costituita l’Associazione Amici della Chiesetta e Casa del Canonico. Il 15 agosto 2013 iniziò la collaborazione tra le famiglie proprietarie e il FAI. La chiesetta è un tipico esempio di transizione dal tardo barocco al neoclassico; infatti alla pianta neoclassica corrisponde un effetto di insieme dell’interno ancora barocco mentre in facciata i due stili convivono in equilibrio perfettamente armonico.