Campionato di serie C 2017/18: Alessandria – Giana Erminio 2-2 (17/03/2018)

Maledizione Giana: dalla vittoria facile al pareggio che brucia

17/03/2018 – 23:15

di Mimma Caligaris

Avanti di due gol dopo 10′, occasioni per chiudere. Rimonta nella ripresa

Alessandria Giana Erminio

Alessandria – Giana Erminio 2-2
Marcatori: pt 6′ Sestu,10′ Gonzalez; st 17′ Charello, 41′ Capano
Alessandria (4-3-3): Vannucchi; Celjak, Piccolo, Giosa, Barlocco; Nicco (37’st Bellazzini), Ranieri (22’st Gazzi), Gatto; Gonzalez (37′ Fischnaller), Marconi (32’st Chinellato), Sestu. A disp.: Pop, Lovric, Sciacca, Fissore, Russini, Ragni, Kadi. All.: Marcolini
Giana Erminio (4-4-2): Tagliento; Perico, Bonalumi, Montesano, Foglio (23’st Seck); Chiarello, Iovine (38’st Capano), Degeri (1’st Greselin), Marotta; Bruno, Perna (23’st Gullit). A disp.: Dudiez, Concina, Sosio. All: Albé
Arbitro: De Remigis di Teramo
Assistenti: Gregorio e Mittica di Bari
Note: Serata di pioggia, terreno allentato. Spettatori: 2000 circa (558 + 1280) Ammoniti: Fissore (dalla panchina), Vannucchi per comportamento non regolamentare, Marconi per simulazione, Chiarello Degeri, Gonzalez per gioco falloso
Angoli: 6-3 per l’Alessandria Recupero: pst 1′, st 4′

Come all’andata, ma questi sono due punti in meno per l’Alessandria. Che dopo 10 minuti ha la gara in mano, due gol e un atteggiamento aggressivo, l’occasione per la terza rete, che Marconi calcia due metri sulla traversa, contropiedi ben gestiti, che avrebbero meritato sorte diverso. L’errore più grande, nella ripresa, è stato quello di credere che potesse essere una facile replica. Un atteggiamento un po’ troppo morbido, abbassando troppo il baricentro e consegnando così il centrocampo agli avversari, sostenuti da Chiarello ispirato. Se la partita la decidessero le occasioni, sarebbe stata vittoria netta, ma la Giana, avversaria tradizionalmente ostica, certo capitalizza meglio la pressione e la convinzone

LE SQUADRE
Marcolini premia l’autore del gol del pareggio a Pisa e Marconi torna titolare dall’inizio, la coppia di centrali è Piccolo – Giosa, solida e affiatata e, anche, obbligata per l’infortunio a Blanchard, n mezzo fiducia a Ranieri, con Gatto e Nicco. La Giana con il 4-4-2, e Albé in avanti sceglie Perna per far coppia con il fischiatissimo Bruno

LA PARTITA
Avvio bruciante dell’Alessandria. Al 4′ Sestu fa le prove, la conclusione non è forte e Tagliento controllo. Al 6′, minuto che sembra fatto apposta perl’autore del vantaggio, Sestu che si smarca da manuale sul passaggio filtrante di e infila il portiere con tocco perfetto. Quattro minuti dopo il raddoppio, nel più classico dei contropiedi eseguito alla perfezione, Marconi lancia Gonzalez, che se ne va accelerando, sfruttando la scivolata di Montesano e manda la palla nell’angolino più lontano. Nemmeno il terreno reso pesante dalla pioggia frena una squadra di ottimi palleggiatori. Che al 19′ potrebbe chiudere i conti: ennesima ripartenza, Sestu galoppa e legge molto bene la manovra, scarica su Marconi, che ha un angolo di tiro migliore, ma l’attaccante alza un paio di metri sulla traversa. Dal possibile 3-0 al rischio del 2-1, quando è Giosa a spazzare via sulla linea bianca la conclusione di Bruno, con Vannucchi tagliato fuori dalla traiettoria. Ancora un pericolo al 25′, destro al volo di Bruno, che scheggia la traversa, ma Vannucchi è comunque pronto alla deviazione. Al 37′ ci prova Perna di testa, la sfera è sull’incrocio. Il tris dell’Alessandria potrebbe essere al 40′, sul tocco sottoporta di Piccolo, che si spinge spesso in avanti, ma Iovine toglie di portala palla che sta per entrare.
Il secondo tempo si apre con una Giana che cambia modulo, schierando Chiarello dietro le punte. Si apre anche con una opportunità, enorme, per Gonzalez, servito da Ranieri, che l’argentino trasforma, a sua vota, in una sorta di tiro cross sul secondo palo, ma la traiettoria non è quella che vorrebbe. La Giana alza il baricentro, l’Alessandria lo abbassa troppo, e al 17′ accorcia,azione insistita, Chiarello calcio un passo dentro l’area. Gli ospiti alzano il ritmo alla ricerca del pareggio, Marcolini cambia e mette la squadra con il 4-4-2. In un minuto, il 22′ , l’occasione del 2-2, il colpo di testa di Bruno esce di un nulla, e quella del 3-1,Gonzalez che calcia a colpo sicuro e Tagliente si supera. Al 28′ occasione enorme per Sestu e il portiere si salva ancora con l’aiuto del palo. Ma l’Alessandria si abbassa troppo la Giana cresce, anche sotto la spinta di Chiarello e al 41′ trova il pareggio con l’ultimo entrato, Capano, servito da Marotta. Assalto finale dell’Alessandria, che ha la grande occasione al 42′, con Fischnaller, e ancora Tagliente è decisivo. Proteste per un intervento in area su Chinellato, ma l’arbitro dice no, come già ha fatto nel primo tempo su Marconi, intervento ancora più netto, eppure giallo all’attaccante. Due punti persi, Gonzalez che salterà la gara con la Carrarese perché diffidato e reo di aver preso un giallo evitabile. La maledizione della Giana, ma se questo pareggio alimenta il disfattismo alessandrino, allora si capisce perché i risultati che contano qui mancano da troppi anni.

L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi e spazio all'aperto

‘Due punti persi. Una gara da chiudere, occasioni ne abbiamo create’

18/03/2018 – 07:01

Marcolini prova anche il 4-4-2. “I rigori? Almeno il giallo a Marconi è senza senso’.

L’Alessandria non vince in casa dal 21 gennaio, la Giana Erminio non vince dalla stessa data: l ‘elemento in comune non cambia, neppure dopo i 90′ al Moccagatta, che nella lunga striscia che continua non è più il terreno di facili conquiste. E, invece, dovrebbe tornare ad esserlo, non perché qualcuno abbia sognato la rimonta in campionato, ma perché qui si giocherà anche un atto della finale e quel trofeo è molto più possibile di un podio. Intanto la certezza della giornata sono due punti persi. Lo sa bene anche Marcolini, che a partita in corso prova anche a cambiare modulo nella ripresa in cui, anche se la Giana conquista campo, l’Alessandria crea, comunque, tre occasioni per mettere in ghiaccio il risultato e non lo fa perché il portiere fa gli straordinari e l’arbitro si dimentica quando si possono e si dovrebbero concedere i rigori. “Due punti lasciati. Perché abbiamo avuto, noi, il torto di non chiudere la gara quando sarebbe stato possibile. La Giana è stata esattamente quella che ci aspettavamo, attacca con molti uomini e noi ci siamo dimostrati pronti ad affrontarla con queste caratteristiche. Lo abbiamo fatto bene, in pochi minuti sul 2-0 e occasioni per chiuderla. Non lo abbiamo fatto e, conn il passare dei minuti, soprattutto nel secondo tempo, abbiamo perso un po’ le distanze”. E nella ripresa Albé ha rimodellato la squadra tatticamente, tornando il 3-5-2 dello scorso anno. “Anche noi abbiamo cambiato, ci siamo messi con il 4-4-2, perché sugli esterni gli ospiti arrivavano con troppa facilità. Una gara che è rimasta aperta fino all’ultimo: noi con più di una possibilità per il 3-1, la Giana per pareggiarla, come ha fatto. Dispiace perché dopo quel primo e le occasioni create la partita doveva avere un epilogo diverso e darci tre punti”. Nel conto, oltre alla reazione della Giana, le parate decisive, tre, del numero 1 e fischi che mancano da parte dell’arbitro. Per l’intervento su Chinellato nel finale, ancora più per quello su Marconi nel primo tempo, che per questo episodio è stato pure assurdamente ammonito. “Sotto questo aspetto un po’ danneggiati lo siamo stati. Due episodi che avrebbero potuto rendere di più, i ragazzi mi hanno detto che in entrambi i casi era intervento da rigore. Non mi appello a questo, l’arbitro ha giudicato diversamente. Certo, il giallo a Marconi proprio non ci sta: di sicuro Michele non ha fatto finta”. La striscia si allunga, anche se questo digiuno di vittorie al Moccagatta pesa un po’. “Comunque la classifica si muove, anche se, a caldo, è più quello che brucia di ciò che ci fa contenti. Il dispiacere più grosso è aver perso un po’ di campo nel secondo tempo e non aver chiuso una gara in cui le possibilità per farlo le abbiamo avute”.

CALCIO – GRIGI

Sestu illuminante, Gonzalez segna e ispira. Ma il giallo gli costa caro

18/03/2018 – 05:43

di Mimma Caligaris

I protagonisti di un pareggio utile solo per allungare la striscia

Alessandria Giana Erminio
L’esultanza dopo il raddoppio, ma la Giana è una squadra stregata per i Grigi

Vannucchi quasi non si sporca i guanti, Sestu che meriterebbe anche il raddoppio. Tre occasioni nitide anche nella ripresa in cui la svolta tattica ha aiutato di più la Giana. Sono due punti persi, lo ammette anche Michele Marcolini, ma quel piacere nel mettere sulla graticola l’Alessandria, che serpeggia sui social, davvero fa pensare. La critica, anche dura, ma costruttiva, serve, eccome. Decisamente meno, per non dire nulla, demolire gli stessi giocatori, e il tecnico, applauditi solo sette giorni fa a Pisa, perché godere se qualcosa non funziona al meglio finisce per diventare una pericolosa deriva

VANNUCCHI Inoperoso: due gol subiti senza colpe, si fa sentire quando serve per dirigere i compagni.Palesa sicurezza anche se per lui, è sicuramente una partita non facile. Ordinaria amministrazione per il resto. Fa di tutto, anche con le parole, per trasmettere sicurezza: 6

CELJAK Diligente: dalle fasce nascono i pochi pericoli nel primo tempo, per questo ha molto più lavoro in copertura e si dedica meno all’azione di spinta, che invece torna nel suo repertorio nella ripresa, quando il nuovo modulo della Giana  gli permette di avere qualche spazio in più per la sua vocazione offensiva: 6

PICCOLO Puntuale: nel primo tempo lo è nel tentativo di anticipare sempre Bruno, un ‘cliente’ che il Moccagatta fischia con costanza, e che la coppia di centrali limita molto. Mutando la soluzione tattica, gli ospiti obbligano il reparto arretrato a sforzi supplementari. La sua propensione a sfruttare le palle alte lo porta ad avvicinarsi all’area avversaria. E a sfiorare la rete del possibile ko: 6

GIOSA Energico: nella morsa sua e di Piccolo finiscono gli attaccanti della Giana, senza di fatto trovare  spazi per colpire, soprattutto Perna, che scompare. Palla al piede, azzarda anche l’inizio di qualche tentativo in fase offensiva. Nella ripresa il nuovo schema della Giana lo tiene più fermo in fase offensiva: 6

BARLOCCO Rapido: nella fase di controllo alessandrino dà anche lui il suo contributo, alzando la velocità della manovra nelle fasi iniziali. Si vede molto meno nella ripresa, quando cambia il ruolo di Chiarello e anche lui è coinvolto nel tentativo di limitare il giocatore che ha più peso nella svolta della gara: 6

GATTO Essenziale: nel primo tempo non c’è una sola palla che non sia gestita da lui in maniera efficiente, efficace e utile. Palloni rubati in mezzo e subito utilizzati per innescare la manovra. Una sostanza che, però, cala nella ripresa, in cui il suo peso si abbassa e il gioco ne risente: 6

RANIERI Incisivo: il suo primo tempo equivale alla ripesa di Pisa: gioca da regista basso e, una volta riconquistata la palla, sa subito dove collocarla per renderla utile e pericolosa. Dal suo piede anche la prima opportunità nella ripresa, azionando Gonzalez. Nel cambio di modulo è uno dei sacrificati: 6.5

GAZZI Vigile: (dal 22’st): Quando Marcolini decide che serve una svolta tattica  si affida anche lui, per alzare una muraglia e riprendere il controllo, soprattutto del centrocampo. Un compito che gli riesce, però, a intermittenza, per la muraglia davanti alla difesa non è così solida, anzi: 6

NICCO Intenso: il primo tempo è di quelli che, come accede in molte altre gare, lascia molto il segno, quando recupera palloni e li gestisce bene, azionando più di una manovra. Come buona parte dei suoi compagni, però, cala e si perde nelle maglie di un avversario più offensivo: 6

BELLAZZINI Frenato: (dal 37’st) Marcolini si affida  anche a lui per limitare la fase offensiva affollata dei rossoneri, ma si vede davvero poco, bloccato e senza spazi veri per provare a incidere nel finale: ng

GONZALEZ Giusto: è il giocatore perfetto per sfruttare le ripartenze, quando sa essere anche devastante, come nel raddoppio e nelle occasioni successive. Su di lui una delle parte più importanti. Il giallo, assolutamente evitabile, e anche lui lo capisce, gli costerà la gara di martedì: 6.5

FISCHNALLER Parato: (dal 37’st) dovrebbe aumentare la velocità e giocare tra le linee anche se il tempo è poco e il portiere, con i piedi e l’istinto, gli nega la rete del sorpasso decisivo: ng

MARCONI Condizionato: La palla che si alza di un paio di metri sulla traversa nell’azione del possibile 3-0 un po’ gli pesa nel resto della gara, perché per suo carattere accusa il colpo. Anche se il peso offensivo dell’Alessandria è più alto quando c’è lui. Assurdo il giallo in una azione in cui ci starebbe il rigore: 6

CHINELLATO Affossato: (dal 32’st) Anche se i minuti non sono molti cerca spazi in area, nell’azione in cui è più pericoloso, è atterrato ed è uno degli episodi dubbi nel forcing finale: ng

SESTU Ispirato; e anche ispirato, un gol in cui mette la sua capacità di muoversi da manuale nell’area avversaria. Potrebbero essere due, e sarebbe il colpo del ko, senza palo e, soprattutto, portiere. Gli assist non si contano, le sue giocate abbondano. Peccato che tanta qualità e creatività non pesino sul risultato: 7

L'immagine può contenere: 2 persone, stadio e spazio all'aperto

 Alessandria Calcio30° giornata: Alessandria-Giana 2-2 di Tony Frisina.

 

Foto Mario Coscarella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE INTERVISTE