BUGIE DI CARNEVALE

LE BUGIE DI CARNEVALE

I ricordi di bambino…le bugie di carnevale della nonna.

Questo è un dolce dedicato a tutte le persone che amano le ricette di una volta, dove le “grammature” e la “bilancia” non esistevano ma le ricette venivano preparate dalle mani esperte di mamme e nonne che alla domanda “quanto ne devo mettere” soleva rispondere “ma non saprei, qualche manciata”.
Eccovi la ricetta di una volta…e funziona….grande o piccola che sia vostra mano!

Ingredienti

6 manciate di farina 00 (200 gr. circa)
30 gr. di burro fuso
2 tuorli
2 cucchiai da tavola di zucchero
1 bustina di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
Zucchero a velo come finitura
1 litro di olio di semi di arachidi per friggere

Preparazione

Preparazione: 40 minuti – Cottura: 20 minuti – Tempo aggiuntivo: 30 minuti di riposo – Pronte in: 1 e 30 minuti.

Passare al setaccio la farina e metterla su una spianatoia con il lievito.
Aggiungere il burro fuso, i tuorli d’uovo, lo zucchero e un pizzico di sale. Impastare fino ad ottenere una palla morbida ed elastica.
Lasciar riposare la palla di pasta coperta per ½ ora. Trascorso questo tempo, con il matterello o con la macchina per la pasta, tirare in una sfoglia sottile. Quindi tagliarla a rombi, a rettangoli o a quadrati ed incidere la parte centrale (il buco servirà per infilzare le bugie in cottura e girarle). Se non si vogliono bucare l’alternativa è girarle durante la cottura con una schiumarola forata.
Volendo si possono unire insieme due strisce di pasta, legarle a mò di fiocco e cuocerle in questo modo.
Friggere poi le bugie in abbondante olio bollente da ambo i lati, quindi scolarle e servirle spolverizzate di zucchero a velo.

I tanti nomi delle BUGIE

Le bugie sono tipiche di tutto il territorio nazionale, anche se il termine più usato per questi dolci è “chiacchiere”, con questo nome sono conosciute in tutte le regioni d’Italia ma perlopiù è diffuso nel Sud Italia. Ma sono tantissimi gli altri nomi dati a questo dolce a seconda delle regioni.
In Piemonte vengono appunto chiamate “bugie o risòle”, in Liguria ugualmente bugie o in dialetto genovese “boxie”.
In Lombardia sono dette “gale, gali” o “lattughe” in provincia di Mantova.
In Toscana si conoscono come “cenci, struffoli o crogetti”.
In Emilia Romagna si chiamano “rosoni o sfrappole” ma in provincia di Ferrara diventano “cròstoli”, così come in Veneto, in Friuli e in Trentino.
A Venezia le chiamano “galani”.
Spostandosi al Sud le chiacchiere diventano “frappe” in Lazio e “sfrappe” nelle Marche, “cioffe” in Abruzzo, “cunchielli” in Molise, “guanti” in Calabria e “maraviglias” in Sardegna.bugie