Durante il 1926 il Capo del Governo fu oggetto di tre falliti attentati. In Cattedrale ogni volta venne celebrato un solenne Te Deum “per lo scampato pericolo”. Dopo l’attentato di Bologna, attribuito al giovinetto Anteo Zamboni che fu trucidato sul posto, da Alessandria partì questo telegramma a firma del Commissario prefettizio Rossi e del Segretario politico Gianferrari: “Fascisti cittadinanza alessandrina riuniti in entusiastica imponente manifestazione giubilo scampato pericolo ‑ vibranti et indignati deprecato attentato che in Voi voleva colpire Avvenire Patria ‑ vi scongiurano affinché vogliate maggiormente et ad ogni istante preservare dall’esporre Vostra persona sempre più indispensabile fortune nostro glorioso Popolo ‑ Eia, Eia Alalà.
Grazie davvero per queste testimonianze. E’ incredibile come gli italiani abbiano rimosso la quasi totale e formale connivenza con le atrocità del fascismo. Adesso ci piace pensare i nostri nonni fossero ‘obbligati’. Servono testimonianze come queste per non dimenticare quanti ci credevano e come a quella roba!