Alessandria – stagione 1990-’91

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Correva la stagione 1990-’91…

Amisano vuol cedere la società, ma non trova l’acquirente. Non ha più voglia di spendere, ma non sa a chi affidarsi per allestire la squadra. Ne esce uno strano minestrone che alla fine, invece, si rivelerà gustosissimo e vincente. Amisano resta presidente ma la totale gestione passa a Vittorio Fioretti, uomo di calcio con precedenti niente male a Pordenone e Venezia che con un amico padovano, Alberto Benelle, decide di provare un’avventura apparentemente molto rischiosa. Ad Alessandria ormai si parla solo veneto perchè anche l’allenatore viene da quelle parti. E’ Tato Sabadini, ottimo ex-calciatore di Serie A (Sampdoria e Milan), ma con una modestissima esperienza in panchina visto che il suo passato da trainer è quello di allenatore in seconda del Venezia-Mestre. La squadra della precedente stagione viene letteralmente smantellata:i nuovi responsabili si affidano a giocatori esperti, quasi a fine carriera, che costano poco pur di raccogliere ancora qualcosa dal calcio. Tra il Tanaro e il Bormida arrivano così ex pezzi da Novanta come Galparoli, Bencina, Roselli, Mazzeni, Galli, e giovani speranzosi come Bianchet e Zanuttig o giocatori addirittura senza squadra come Accardi. Dopo un avvio in sordina il mixer inizia incredibilmente una cavalcata esaltante che sbaraglia il lotto delle concorrenti e riconquista la C1 arrivando prima. Il tabellino di sintesi a fine stagione è grandioso: quattro sole sconfitte, 14 gol al passivo, otto partite consecutive senza subire reti, 15 vittorie di cui 5 esterne e un terzino, Accardi, goleador con ben 7 reti. Non si deve però pensare ad una cavalcata senza ostacoli perchè le avversarie si sono rivelate ostiche: citiamo il Livorno guidato dall’ex Melani, il miliardario Viareggio allenato dall’esperto Riccomini e la Massese che alla fine farà compagnia ai Grigi nella salita in C1.