1948-49 Una squadra di calcio femminile targata Borsalino

Una ...postazione un po' inusitata, ma anche questa è storia del nostro calcio. Nel 1948/49, si varò un Campionato femminile, cosa veramente eccezionale, visto che le donne avevano avuto da pochissimo il diritto di voto. La Borsalino, che mai in prima persona si era interessata dello sport più amato dagli italiani, creò una propria squadra, con molte delle sue operaie, già attive nel dopolavoro. Sulla maglia spiccava in bella evidenza la sua pubblicità e la formazione si chiamò Borsalino-Alessandria. La sua guida fu affidata al prof. Scamuzzi ,che diventerà poi allenatore dei grigi. L'altra metà del cielo grigio vinse alla grande. Purtroppo il Campionato, come già successe ai fratelli maggiori nel 1897, non fu omologato e quindi nessun palmares da affidare alla bacheca. I giornali e la Settimana Incom diedero ampio rilievo al fatto e la cosa curiosa, per una sorta di pudore censorio, fu che le cronache riportavano le giocatrici con i soli nomi propri. Dopo la disgrazia del Torino, i genitori delle fanciulle non le lasciarono più esercitare questa attività sportiva, perchè erano andate a Palermo con l'aereo. Così finì una storia che poteva essere più brillante di quella dei colleghi pedatori. L'ultima calciatrice è scomparsa recentemente...
Una …postazione un po’ inusitata, ma anche questa è storia del nostro calcio. Nel 1948/49, si varò un Campionato femminile, cosa veramente eccezionale, visto che le donne avevano avuto da pochissimo il diritto di voto. La Borsalino, che mai in prima persona si era interessata dello sport più amato dagli italiani, creò una propria squadra, con molte delle sue operaie, già attive nel dopolavoro. Sulla maglia spiccava in bella evidenza la sua pubblicità e la formazione si chiamò Borsalino-Alessandria. La sua guida fu affidata al prof. Scamuzzi ,che diventerà poi allenatore dei grigi. L’altra metà del cielo grigio vinse alla grande. Purtroppo il Campionato, come già successe ai fratelli maggiori nel 1897, non fu omologato e quindi nessun palmares da affidare alla bacheca. I giornali e la Settimana Incom diedero ampio rilievo al fatto e la cosa curiosa, per una sorta di pudore censorio, fu che le cronache riportavano le giocatrici con i soli nomi propri. Dopo la disgrazia del Torino, i genitori delle fanciulle non le lasciarono più esercitare questa attività sportiva, perchè erano andate a Palermo con l’aereo. Così finì una storia che poteva essere più brillante di quella dei colleghi pedatori. L’ultima calciatrice è scomparsa recentemente…

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