Ad Alessandria, ricevuto dalle autorità ed acclamato dalla folla, il Principe ebbe il saluto ufficiale della città nel salone consigliare e presenziò poi, alla Caserma Valfrè, all’inaugurazione di una lapide ai caduti dell’11.o e 48.o Artiglieria da campagna.
Hanno volato nel cielo di Alessandria tre aeroplani della 40.a Squadriglia di Mirafiori, i quali, come si è saputo dopo, recavano a bordo il capitano Perino, che li comandava, ed erano rispettivamente pilotati dal sottotenente Martini, dal sergente maggiore Baroni e dal sergente Comasco. Dalla carlinga dei tre apparecchi, ad un certo punto, sono stati gettati fasci di fiori, che ondeggiando nel cielo sono poi caduti tra la folla. Tra i fiori c’era anche un messaggio diretto al Principe di Piemonte. Il plico subito raccolto, è stato portato al Principe, il quale più tardi ha risposto con queste parole al fervido saluto che gli avevano mandato gli aviatori di Mirafiori:
Umberto di Savoia ».
Ad Asti, dove giunse in automobile, proveniente da Alessandria, fu salutato al suo arrivo da una salve di 21 colpi di cannone; partecipò ad una colazione offerta dal Municipio nei locali del Circolo Ufficiali della Caserma Carlo Alberto; nel pomeriggio assistè alle esercitazioni dei bersaglieri; visitò l’opera pia Michelerio, il museo Alfieriano, la cattedrale e assistè alle corse ippiche, sempre fatto oggetto delle calorose manifestazioni della cittadinanza. Egli rientrò a Torino, con treno speciale, alle ore 18.